Caso Baratter, “Il Patt dia un segnale chiaro”

Il caso del consigliere provinciale del Patt Lorenzo Baratter finito nel mirino della magistratura per il patto pre-elettorale con gli Schuetzen (500 euro al mese alla federazione in cambio del sostegno elettorale). La vicenda, che ha visto la condanna in primo grado per corruzione elettorale di Paolo Dalprà all’epoca capo degli Schuetzen e del vice Giuseppe Corona e la messa alla prova ai servizi sociali chiesta da Baratter, ha tenuto banco ieri in aula del Consiglio provinciale di Trento.

Dure le minoranze ma anche la maggioranza – Pd, Upt e Ual – ha chiesto un segnale netto e di un un’ ulteriore approfondimento ai vertici del partito autonomista. “Stiamo valutando” ha risposto il capogruppo del Patt Ossanna che ha respinto la richiesta di un’uscita dal gruppo di Baratter. La segreteria delle Stelle alpine ha invitato lo stesso consigliere “ tenere un comportamento adeguato al suo ruolo istituzionale”.

Aggiornamento: con sentenza definitiva di proscioglimento emessa dal Tribunale di Trento il 30 maggio 2017 e passata in giudicato il 23 giugno 2017 – in seguito alla riuscita del periodo di messa in prova – il reato ascritto a Lorenzo Baratter risulta estinto. I coimputati sono stati tutti assolti con la formula piena del “perché il fatto non sussiste”; Paolo Dalprà è stato assolto con l’ampia formula dell’insussistenza del fatto dalla Corte di Appello di Trento con sentenza del 26 ottobre 2018, passata in giudicato il 12 marzo 2019.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina