La musica e la scienza

Al via la proposta dell’Università di Trento: quattro concerti che mettono la musica in dialogo con altrettante scienze

La musica, linguaggio universale per eccellenza, diventa veicolo per affrontare anche temi difficili e distanti tra loro come la filosofia, l’ingegneria, la matematica e la fisica. La musica per condividere idee, creare confronto. Pensa musicale è un viaggio in quattro tappe. Un’iniziativa concertistica voluta dall’Università di Trento che nei mesi di marzo e aprile proporrà “esercizi di trasmissione musicale del sapere”: quattro lezioni-concerto che tracciano percorsi inusuali attraverso musiche eseguite dal vivo. La sfida è quella di comunicare la scienza offrendo gli ascolti più vari: dal canto liturgico medievale ai grandi classici fino alla contemporaneità. Pensa musicale si propone di indagare la musica come un ‘oggetto’ meraviglioso tutto da scoprire, fatto di ingranaggi, numeri e simmetrie. Si crea musica per trasmettere un pensiero. Comporre è un atto creativo assimilabile alla soluzione di problemi.

Nei quattro concerti (il 7, 14 e 23 marzo e il 6 aprile) saranno proposti esempi di condivisione di idee con le scienze: con la filosofia, con la quale la musica condivide le dinamiche della dimostrazione logica; con la meccanica, fondamento di ogni sperimentazione strumentale; con la matematica, che della musica costituisce l’elemento combinatorio immanente; con la fisica, in virtù della quale comprendiamo come le idee possano essere rese udibili nel tempo e nello spazio.

Ideata da Marco Uvietta, musicologo, compositore e docente di Musicologia e Storia della musica al Dipartimento di Lettere e Filosofia, Pensa Musicale è organizzata dal Laboratorio di Filologia musicale del Dipartimento di Lettere e Filosofia di Trento e dal Collegio “Bernardo Clesio”. Vede inoltre lo straordinario coinvolgimento dei Dipartimenti di Fisica, di Ingegneria civile, ambientale e meccanica, di Ingegneria industriale e di Matematica dell’Università di Trento; ed è realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e grazie alla collaborazione con l’Associazione “I Minipolifonici”.

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