Riva, presentato il progetto per l’area ex Cattoi

Il rendering dell’ambizioso progetto pensato con un gusto iper moderno
Hanno le idee chiare, la normativa ben presente, anche e soprattutto quella urbanistica ancora in vigore, e una tabella di marcia tipicamente altoatesina. La cordata di imprenditori che ha acquistato, alla terza asta fallimentare a Milano, in gennaio, i quasi due ettari di sterrato e ruderi dell’ex Cattoi nel cuore di Riva, ha scoperto le carte nei giorni scorsi facendo capire a tutti che quando si investono quasi 5 milioni di euro non lo si fa per tentare qualcosa ma per realizzare qualcosa di definito e certo.Il portavoce della cordata, il commercialista altoatesino Heinz Peter Hager, non ha usato mezzi termini incontrando la stampa trentina la settimana scorsa. Prima di tutto ha avvisato l’amministrazione comunale: “Con noi la tattica attendista non funziona – ha ammonito – abbiamo presentato un piano di comporto come previsto, entro i tempi previsti e nei modi indicati dalla normativa. Visto che tutto è esattamente confacente a quanto previsto da dieci anni per quel terreno, ci aspettiamo che il piano possa superare l’esame burocratico rapidamente, entro il 24 marzo”.

Data nella quale ogni previsione urbanistica per quell’area scadrebbe assieme al suo piano, con il risultato che chiunque ne fosse il proprietario dovrebbe tornare a trattare con l’amministrazione comunale su superfici, cubature, carichi antropici, destinazioni d’uso. Cosa che, ovviamente, gli altoatesini non desiderano e per evitare la quale hanno accelerato presentando già in Comune e in Comunità di valle il loro progetto, fin nel dettaglio.

A sorpresa Hager si è presentato a Riva con un volto assai noto in città. Per elaborare il progetto si è infatti affidato ad Alberto Cecchetto, che proprio dieci anni fa aveva concluso la redazione del piano fascia lago ancora in vigore. Il professionista è quindi perfettamente consapevole di quanto prevede un piano urbanistico che lui stesso ha predisposto. Gli altoatesini non potevano decisamente mettersi in mani migliori.

Ma cosa vogliono realizzare là dove da trent’anni c’è solo ghiaia, erbacce, polvere e manufatti perfetti per l’archeologia industriale? Il progetto è ambizioso ma non a tutti dispiace. La norma permette 18 mila metri cubi di edificato, con 911 metri quadrati destinati a superfici commerciali (negozi, non grandi magazzini), 3.133 di appartamenti e alloggi residenziali, 2.224 di residenziale di lusso (villette). Ma ci sono anche 5.100 metri che saranno destinati al verde pubblico, probabilmente concentrati nella fascia a sud, dove l’ex Cattoi già confina con il “Parco dell’Ora”.

Dal rendering presentato alla stampa emerge anche una promenade, una specie di lunga piazza proprio accanto a viale Rovereto che dovrebbe fare da “fronte” a tutta l’opera, con superfici di libera fruizione interessanti (cento metri di lunghezza, larghezze variabili ma che raggiungono i 17 metri). Al piano terra ci saranno i negozi con le loro vetrine, negli spazi superiori ci saranno gli appartamenti.

Il tutto pensato con un gusto iper-moderno che potrebbe anche non stridere più di tanto con altre realizzazioni già esistenti dall’altra parte della strada. A chi ha chiesto ad Hager e ai suoi collaboratori se non temono le ristrettezze del mercato immobiliare attuale, il commercialista di Bolzano ha risposto netto: “Puntiamo tutto sulla qualità, per la quale c’è sempre mercato, anche per l’offerta residenziale”. Con la realizzazione e la consegna dell’intera opera entro il 2019.

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