L’arte dà voce al pensiero rosminiano

Per celebrare il 220° anniversario dalla nascita di Antonio Rosmini è stata organizzata a Rovereto una ricca serie di manifestazioni, mostre, conferenze, incontri che, rispetto a quello dell’anno scorso, “Rosmini Day” di nome e di fatto, si sviluppa non nel corso di una singola giornata ma di una intera settimana. Tra le iniziative, è stata inaugurata una mostra di arte contemporanea “L’arte di essere e l’arte di amare nel pensiero di Antonio Rosmini”. Gli artisti membri della sezione trentina dell’Unione Artisti Cattolici Italiani sono stati chiamati a una impegnativa sfida: confrontarsi con il pensiero del grande filosofo roveretano per il quale la bellezza porta in sé “l’ordine della verità”. In altri termini per Rosmini “l’arte non ha solo una connotazione rappresentativa, ma è informata di una valenza pedagogica, accompagna a comprendere il presente e a proiettare in ambito escatologico quanti si lasciano investire dal riflesso comunicativo dell’artista” (Mario Pangallo).

Sia per motivi di spazio che coerentemente con la molteplicità del pensiero rosminiano l'esposizione è stata diversamente declinata. Le opere tendenzialmente più astratte resteranno esposte fino a domenica 26 marzo (tutti i giorni 14-18) a Casa Rosmini (corso Rosmini 28) mentre quelle più figurative verranno presentate a Trento al Vigilianum dal 2 al 27 ottobre. Ne scriveremo a tempo debito. Fra gli artisti presenti in questa prima sezione troviamo alcuni dei più bei nomi dell’arte cattolica contemporanea regionale, spesso con opere di una struggente intensità: da Mastro 7 a Bruno Lucchi, da Marco Arman a Mirta De Simoni Lasta e a Paul Moroder de Doss. Il visitatore viene aiutato a cogliere appieno il dialogo stretto che intercorre fra pensiero rosminiano, arte figurativa e arte astratta da un meditato catalogo a cura, come l’esposizione, di Giuseppe Calliari.

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