Festa delle associazioni, la nuova formula itinerante

Vigo Cavedine, un vivace schieramento di associazioni ha partecipato alla festa
Dalla cura al fianco di chi verte in condizione di disagio alla divulgazione culturale, dalla pratica di discipline sportive all’animazione ludico ricreativa. Davvero variegato l’ambito di attività delle quarantacinque associazioni che hanno alzato volentieri la mano all’invito esteso ad ampio raggio e pervenuto a oltre ottanta di esse nel lembo di terra racchiuso tra Terlago e Vigo Cavedine.

Proprio in quest’ultima località all’estremo sud della Valle dei Laghi ha preso il là il nuovo corso della “Festa delle associazioni”, nella sua promettente formula itinerante. “Così, forse, riusciremo a prenderle dentro tutte anno dopo anno”, commenta con velata ironia seppur inequivocabilmente serio nei propositi Umberto Schettino della Murialdo, prima di prospettare i comuni di Madruzzo e di Vallelaghi quali tappe delle prossime due edizioni a cadenza annuale. Evidentemente una per comune, puntando ad avvicinare geograficamente la location alle forze volontaristiche in campo.

Quelle che, come accaduto il 19 marzo in un pomeriggio scivolato via in fretta tra musica, sport, mercatino del riuso e laboratori per bambini, avranno modo di ritagliarsi e condividere spazi e tempo per “conoscersi e riconoscersi” nel mare magnum di denominazioni e acronimi. L’obiettivo di fondo perseguito dalla Comunità della Valle dei Laghi, promotrice dell’iniziativa gomito a gomito di una Comunità Murialdo sfoderante il progetto di educativa territoriale “Comuni… Chiamo”, ricalca quello delle tre passate edizioni: “aprire le porte” delle realtà associative in loco, “piccole comunità nelle comunità”, per attirare nell’orbita del no profit e intessere rapporti collaborativi sfidanti e duraturi.

Persino chi la Valle dei Laghi non la frequenta abitualmente avvertirebbe l’influsso energetico sprigionato dal pullulio di volontari che giorno dopo giorno ricamano, chi più chi meno, pagine alte di tono di quel libro senza fine intitolato alla collettività. “Ci auguriamo che occasioni come queste diventino sempre più momenti di comunità”, la dichiarazione possibilista della sindaca ospitante Maria Ceschini che rispecchia appieno il sentire comune dell’omologo di Madruzzo Michele Bortoli e del vicesindaco di Vallelaghi Federico Sommadossi, presenti al suo fianco.

Comunità effervescenti proiettate verso l’altro dove e quando le persone sanno mettersi al servizio di tutto cuore. Lo ribadisce Veronica Sommadossi, già referente tecnico del Piano giovani di zona: “Associazioni e gruppi di volontariato sono la vera ricchezza di questa valle e oggi siamo qui per migliorare il benessere di tutti i suoi abitanti”. Perché adoperarsi nelle fila del terzo settore equivale a insaporire la vita comunitaria e renderla “ancora più viva e coesa”, com’è stato espresso a chiare lettere dall’assessore alle politiche sociali della Comunità di valle Massimo Travaglia.

Un associazionismo, quello trentino, capace e invidiabile, stando a quanto riferito in apertura di festa dal senatore Franco Panizza circa il volontariato visto a Roma come uno degli aspetti “che meglio contraddistinguono la nostra autonomia speciale”. Il vivace schieramento di associazioni riunite all’insegna del fare del bene per sentirsi bene lo conferma giorno per giorno. Fa onore a una vallata che vive di un volontariato serio, dinamico e propositivo, il più delle volte attore dietro le quinte ancor prima che sotto le luci della ribalta, propenso quanto mai a misurarsi e interagire costruttivamente con i cittadini e le istituzioni. Ma in cerca di nuove leve per continuare a dire la sua come dimostra di saper fare egregiamente.

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