Italia-Georgia, legami che sanno costruire

L'associazione ha festeggiato 19 anni di attività

Sono stati diciannove anni di intensa attività quelli dell’Associazione Italia Georgia–Trentini per la Georgia onlus. Il punto è stato fatto nel corso di un incontro pubblico di restituzione che si è tenuto nei giorni scorsi nella sede della Provincia Autonoma di Trento, alla presenza dell'assessora provinciale alla Cooperazione allo sviluppo, Sara Ferrari, del presidente di Italia Georgia, Bruno Fronza e di mons. Luigi Bressan vescovo emerito dell’Arcidiocesi di Trento.

In tutti questi anni di attività l'associazione ha saputo implementare e realizzare una serie di progetti. Sono stati presentati, in particolare, i positivi risultati del progetto pluriennale finanziato anche dalla Provincia, e da poco concluso, riguardante il laboratorio artigianale di falegnameria che ha visto impegnata l’Associazione Italia Georgia nella sua costruzione e allestimento. L'iniziativa ha permesso di realizzare percorsi formativi destinati a giovani georgiani in condizioni socioeconomiche precarie, grazie anche al determinante realizzati grazie alla formazione, effettuata presso l’ENAIP di Ossana, di due giovani georgiani.

L’assessora Ferrari ha sottolineato la bontà dei risultati prodotto della partnership tra gli enti pubblici e la collaborazione dell’Associazione Italia Georgia con i partner in loco. Lo ha testimoniato nella sua relazione Gudushaura Nona, direttrice del Centro di formazione professionale per falegnami di Mermisi, dove il diploma professionale è stato ben riconosciuto dallo Stato, che elogia l'attenzione alle famiglie più vulnerabili. Entusiasta anche il giudizio di Keti Pularia, responsabile della scuola di falegnameria. Le ospiti georgiane, accompagnate dall'ing. Giancarlo Crepaldi, hanno anche visitato le realtà formative dell'Enaip di Ossana e Tesero dove sono state guidate da Marco Panizza e Dino Moser, responsabili per gli aspetti formativi dell'aiuto alla realtà georgiana.

Per l'Enaip anche la direttrice Maria Cristina Bridi, introdotta da Marco Zeni, non ha nascosto “un pizzico di orgoglio” ma anche la vicinanza con un'esperienza di sviluppo locale per tanti aspetti riconducibile a quella del Trentino di qualche decennio fa. Tra gli intervenuti anche l'ex primario Claudio Eccher, che ha sottolineato “la precisa programmazione che ha consentito di ottenere risultati molto significativi”, mentre l'Arcivescovo emerito Luigi Bressan ha evidenziato anche i rapporti di collaborazione, attraverso le rispettive Caritas, delle Chiese locali.

Particolare efficacia ha avuto il progetto formativo per ragazzi bisognosi che in tre anni di corso ha sfornato 23 falegnami specializzati: la parte pratica del corso si è tenuta nel laboratorio di falegnameria di Didube, pure sostenuto dall'aiuto trentino..

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