Regaliamoci il tempo

L'uomo è un grande mistero, unisce in sé tante dimensioni: quella oggettiva, materiale per cui misura con l'orologio il passare del tempo e la velocità delle sue azioni, quella del suo bioritmo che regola le funzioni del corpo e poi c'è la percezione individuale della velocità. Quando vedo le persone correre mi domando: cosa hanno perso? Forse il tempo. Sperimentiamo l'accelerazione in ogni dimensione della vita: nel mondo agricolo ogni cosa aveva il suo tempo e le sue pause, in quello industriale conta la produzione al punto che si cerca di sostituire l'uomo con i robot. Abbiamo bisogno di trovare senso nel lavoro che svolgiamo: chi non regge questi ritmi si ammala.

Viviamo la simultaneità che caratterizza il mondo dell'informazione, tutto arriva nello stesso momento, sappiamo tutto ma ciò impedisce una visione d'insieme e se arrivano troppe notizie negative, l'uomo non riesce a vivere in libertà. La percezione della velocità è diversa a seconda dell'età e del carattere, ma le informazioni vengono filtrate, è difficile sapere dove sta la verità, google ci sta alle calcagna, conosce i nostri gusti e interessi e ci manipola perciò occorre dubitare.

Non è la velocità a creare problemi, ma la frenesia con cui si susseguono gli eventi: bisogna regalare tempo, a se stessi, agli altri, riflettere, leggere, dialogare. I genitori devono lasciare i figli liberi di maturare, rispettandone l'indole, invece che obbligarli a usare il tempo per diventare perfetti in varie discipline: un proverbio africano dice che l'erba non cresce più velocemente se la tiri con i denti. In un mondo che sta accelerando senza limiti, non abbiamo più tempo per respirare, nemmeno per piangere: conta saper aspettare, riscoprire la lentezza, mantenere la curiosità dei bambini.

Aristotele aveva definito Dio motore immobile: Dio è vita, e vita eterna ossia sempre presente; si è incarnato, è movimento e il movimento è segno di vita.

Rispettare il valore e la dignità di ogni uomo significa accettarne la limitatezza: non possiamo fare niente in modo perfetto, dobbiamo accettare i compromessi. La regola di S. Benedetto aiuta a trovare equilibrio e giusta misura rispettando i tempi del corpo e dell'anima.

"Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te", diceva S. Agostino: penso che la velocità avrà termine nell'eternità di Dio.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina