Ritorna la mistica dell’espiazione

Tra tutti i misteri con cui ci confrontiamo nel corso della vita, quello della croce, che il tempo liturgico ci ripropone con forza questa settimana, rimane il più profondo. Scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani, diceva Paolo (1Cor 23), potenza di Dio per coloro che sono chiamati. Duemila anni di storia non hanno aggiunto molto alla definizione, piuttosto molte storie personali di chi ha saputo entrare in questo mistero per la via dell’amore e della fede, nella sequela di Gesù più radicale. Da Francesco a Giovanni della Croce a Edith Stein, per dire solo alcuni dei più noti tra questi discepoli.

Confrontarsi con le storie umane dei mistici, può aiutare ad accostarsi al mistero del messia crocifisso, ma può anche confondere e depistare, se non viene fatto lo sforzo di mediazione tra il contesto storico condizionato in cui essi hanno vissuto la propria esperienza, e il tempo in cui viviamo noi, oggi.

È quanto accade con il film Il risveglio di un gigante proiettato a Trento, giovedì 30 marzo al cinema Modena. Film che nasce dalla riscoperta di una mistica umbra vissuta a Città di Castello a cavallo tra Sei e Settecento, Veronica Giuliani. Riscoperta che è stata determinante per la conversione dei giovani registi, Giovanni Ziberna e Valeria Baldan – nella vita marito e moglie – che hanno voluto trasferirla sullo schermo in forma di docu-fiction, ed ora ne accompagnano la proiezione in giro per l'Italia.

La messa in scena, oggi, di una donna che fin dalla nascita ha desiderato e fatto di tutto per partecipare alle sofferenze di Gesù, ripropone una concezione espiatoria e dolorista della Passione di Cristo, fatta di sofferenze autoinflitte e di un male ridotto a colpa, che appartiene al passato e che già nel XVIII secolo cominciava a mostrare le crepe teologiche e psicologiche. Il modello, però, viene proposto come valido tout court dai frati e preti che ricostruiscono la vicenda della mistica sullo schermo, anche per il fatto di essere stata accompagnata da manifestazioni prodigiose, quale nessun altro avrebbe avuto. Tra le tante, la scrittura di un diario lungo 22.000 pagine di cui l'ultima parte dettata direttamente da Maria, e l'impressione nel cuore dei simboli della passione di Cristo, costatata dai medici del tempo.

È una visione religiosa che si presenta come duello straordinario tra luce e tenebra, che sembra arrivare a Dio a partire dal riconoscimento di un male personificato nella storia. Visione che trova riscontro anche nel nome scelto dai registi per la casa di produzione, Sine sole cinema (senza sole), accompagnato dal versetto di Giovanni 1,5.

Il risveglio di un gigante titola il film, riprendendo l’espressione usata da un papa del passato per Veronica Giuliani. Ma che cosa si sta risvegliando realmente in seno al cristianesimo occidentale?

Karl Rahner ha detto che il cristiano del futuro o sarà un mistico o non sarà affatto. Ma è questo il misticismo a cui si riferiva? La storia dell'uomo procede per corsi e ricorsi estremi tra razionale e irrazionale. La religione non si sottrae a questo destino. Una cosa è certa e condivisibile: c'è bisogno di luce.

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