Mobilificio Caritas, “una catena benefica”

“Non solo uno spazio di beneficenza, ma una vera e propria occasione”, l’ha voluto definire l’assessore alle politiche sociali di Rovereto, Mauro Previdi. Di più, una scelta in controtendenza, l’inizio di una catena benefica d’ampio raggio. Sabato 1° aprile la Caritas diocesana ha inaugurato il suo nuovo mobilificio a Rovereto, dove, ha spiegato l’assessore provinciale Alessandro Olivi, “oggi, si comincia a sperimentare la marcata disuguaglianza, il labile confine fra farcela e non farcela”.

Un momento coinvolgente, non solo per il peso specifico dell’evento, ma anche per il gran numero di volontari che negli ultimi mesi hanno messo a disposizione il proprio tempo, le proprie forze e competenze a favore di questo obiettivo. Un punto di arrivo che promuove non solo la beneficienza, ma anche una nuova cultura sociale, declinata al senso ecologico e del riciclo. Il magazzino di via Manzoni, infatti, ospiterà i mobili dismessi, ma in buone condizioni, delle diverse famiglie roeveretane che, in contrasto con la sempre più imponente ed arrogante cultura del consumismo, decideranno di dare nuova vita a un proprio bene.

“No alla demolizione, sì al riciclo”. Non è un semplice slogan, ma piuttosto la voce commossa e soddisfatta di Luisa Zambelli, coordinatrice del gruppo mobili. Sarà lei a occuparsi della gestione dei giorni di ricezione, in cui i beni verranno donati, e del momento in cui il bene verrà rivenduto ad una cifra simbolica. Al piano superiore della struttura, invece, sarà allestito il consueto mercatino della Caritas.

Piantato il giorno dell’inaugurazione, sarà un melograno, simbolo di fertilità e rinascita a “proteggere” simbolicamente con la propria ombra e i propri rami il nuovo mobilificio.

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