Pasqua, vescovo Lauro: “Non lasciamoci rubare la speranza”

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“Non lasciamoci rubare la Speranza, Cristo Risorto. Frequentiamo la sua vita. Liberiamoci dalla lettura tecnico-economica, a cui ci riduce il sistema. Diciamo basta a una vita pensata come codice fiscale, come budget di spesa, come profilo virtuale. L’uomo e la donna sono bellezza, mistero, incanto”. Così l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi nell’omelia del solenne pontificale di Pasqua in cattedrale. Al centro della riflessione, la grande “notizia” della Risurrezione di Gesù, già annunciata nella lunga Veglia pasquale di sabato santo, durante la quale l’Arcivescovo ha conferito Battesimo, Prima Comunione e Cresima a due donne, Ilaria e Ionida. In apertura dell’omelia di oggi Tisi sottolinea  che “Il potere degli uomini, per quanto possa essere assoluto, conosce il limite della morte. Può decidere – lo raccontano le cronache di questi giorni – la morte degli altri, ma non può nulla per sottrarre se stesso alla morte. Il Risorto, invece, esercita la sua signoria anche sulla morte”. Dal vescovo, l’invito concreto a vivere la Pasqua nella quotidianità: “Credere al Risorto è intrecciare incontri, è imbandire tavole di fiducia, è possibilità di ripartire e di ricominciare”.

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