Costruzioni, la crisi morde ancora

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Pensioni, lavoro, contratto, sicurezza: sono queste le parole d’ordine della mobilitazione nazionale dei lavoratori dell’edilizia, promossa dai sindacati di categoria di Cigl, Cisl e Uil per giovedì 25 maggio. Dal Trentino i lavoratori raggiungeranno Bologna dove, a partire dalle 10, sfileranno in corteo insieme ai colleghi di Alto Adige, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna.

L’edilizia è uno dei settori che ha pagato più duramente la crisi economica. Tra il 2007, ultimo anno prima della crisi, e il 2016 il numero dei lavoratori nelle costruzioni si è quasi dimezzato, passando da 17.800 a 9.557. Ancora più drastico il calo delle ore lavorate che in otto anni sono passate da 19 milioni a 8,5 milioni.

“L’unica strada è fare ogni sforzo per fare ripartire i lavori. Intanto però anche su questo fronte è tutto abbastanza immobile – commenta Maurizio Zabbeni della Cgil. – Serve anche ridurre i tempi degli appalti”.

Un altro fronte caldo è il tema della sicurezza. l rapporto tra le ore di infortunio e le ore lavorate torna a salire nel corso del 2017, arrivando allo 0,61%, con un aumento del 9% rispetto al 2016. 

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