Parole di ieri per…oggi

“Questo tempo di Pentecoste deve esserci di stimolo per fare un serio esame di coscienza e chiederci se siamo stati dei forti combattenti per Cristo: è questa infatti la nostra missione affidataci con la cresima. Ma il successo della nostra attività dipende essenzialmente dalla qualità del singolo. Chi non è completamente permeato dalla grandezza e bellezza della nostra fede non potrà mai convincere chi è lontano dalla Chiesa. In poche parole: una stufa che non ha da ardere, non potrà riscaldare l’ambiente circostante. Allo stesso modo il cristiano che predica il Vangelo agli altri, ma è ben lontano dal condurre una vita ispirata gli stessi ideali, non solo non avrà alcun successo, ma darà scandalo”.

Sono parole scritte per la Pentecoste del 1934 da Josef Mayr-Nusser, martire del nazismo, oggi Beato della nostra Chiesa, per i suoi giovani di Azione Cattolica. Le ho ritrovate profondamente vere e attuali anche per noi oggi in questa nostra società trentina, dove alcune realtà nate in ambito dalle radici cattoliche oggi sono motivo di scandalo nel campo della finanza, della mutua assicurativa, della cooperazione… E speriamo che questa non sia solo la punta di un iceberg! Non si faccia ricorso alla scusante delle strutture di peccato; dentro di esse ci siamo noi battezzati, uomini e donne in carne ed ossa.

In un altro intervento del 15 gennaio 1938, anticipando le parole di Papa Paolo VI pronunciate 30 anni dopo (“L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”!), Mayr-Nusser spiegava: “L’uomo d’oggi può essere convinto da una cosa sola; non da libri, conferenze o prediche, ma solo dalla vita dei cristiani; questo è l’unico libro in cui si crede oppure no. Quale forza emana un giovane che semplicemente vive in modo cristiano, che trae tutta la forza vitale dalla fonte della vita cristiana, dalla vita di Cristo. Tali cristiani sono i testimoni più efficaci, essi conquistano uomini per Dio”.

Nel discorso di Pentecoste il Beato Josef aggiungeva, già allora: “Questa è la ragione per cui tra i popoli dell’Asia e dell’Africa il rispetto per l’uomo occidentale è talmente diminuito.  I nostri missionari possono raccontarci in quale misura i cristiani che sono tali solo di nome hanno danneggiato il cristianesimo in Cina, India, ecc.”. Oggi quei popoli sono in mezzo a noi e ci chiedono coerenza: “Vieni, Santo Spirito, e drizza ciò che è sviato!”.

 dongi 

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