Chiuso lo storico distributore di Cadine, “Quanti tedeschi diretti sul lago di Garda ho rifornito…”

Cadine, raso al suolo lo storico distributore
Ormai di quel distributore di carburanti spuntato sessant’anni fa non esiste che un grosso cumulo di macerie e un fardello di nostalgia per coloro che a Cadine erano soliti fermarsi volentieri a fare rifornimento. Era nell’aria da tempo, ma in questi giorni i lavori di smantellamento e bonifica dell’impianto aperto dal 1956 a ridosso della statale della Gardesana Occidentale restituiscono uno scorcio inconsueto dal sapore vagamente malinconico.Viene sì a meno una una storica stazione di servizio in posizione “strategica” per gli automobilisti da e verso il capoluogo, ma ciò che rattristita è la mancanza di quel radioso sorriso e di un modus operandi cortese, discreto ma professionale – che non trovano surrogato dietro l’angolo – di cui il gestore Sergio Filippi era capace come pochi. Il “benzinaio sorridente”, come lo dipingono simpaticamente i più, ha detto basta lo scorso inverno costretto a sigillare definitivamente le pompe nel giorno di San Silvestro nonostante la propensione del nipote Lorenzo, suo recente braccio destro, lasciasse presagire l’esatto contrario.

Dunque, la decisione sofferta di restituire le chiavi alla compagnia petrolifera concessionaria scaturisce dalla dura realtà delle cose: la galleria di decongestionamento del sobborgo cittadino che lo ha brutalmente tagliato fuori dal passaggio di veicoli lasciando sul campo un’ingente percentuale di introiti, una vera mazzata al regolare prosieguo dell’attività avviata dal padre Oreste negli anni del boom economico.

“Non c’è più modo di andare avanti in questi anni e mi dispiace, ma non ho avuto altra scelta, però sono contento chi quel che è stato e ringrazio tutti i miei affezionati clienti”, le parole centellinate dal settantaseienne Sergio resistito con le unghie e con i denti alle secche di questi tempi prima di appendere la tuta grigia al chiodo. E i ricordi, leggeri, riaffiorano a ruota libera mentre il cantiere richiama, come al solito, la curiosità di residenti e passanti, quei pochi automobilisti che in mezzo al paese ancora transitano in direzione Trento o Valle dei Laghi.

Filippi nel suo ultimo giorno di lavoro

“Quanti tedeschi diretti sul lago di Garda ho rifornito oltre a persone della zona. Mi sono pure messo a studiare un po’ di lingua straniera per poter lavorare bene. Il contatto umano? Prima di tutto”. Per il resto parlano i fatti.

Lo spettro della crisi irrompeva il 23 dicembre 2005. “La mattina di quel giorno – impresso in lui come fosse ieri – la quasi totalità delle auto che prima passavano di qui erano scomparse”. Avevano abbandonato quel tratto di strada per un altro prima di costringere anche Sergio, metaforicamente parlando, a fare altrettanto.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina