“Charlie sia accompagnato”

“I genitori si sono trovati di fronte a una scelta drammatica che è stata quella di arrendersi alla malattia”. Così il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, ha commentato la decisione dei genitori del piccolo Charlie Gard di abbandonare la battaglia legale per le cure al figlio. In un’intervista rilasciata a Radio Uno, Bassetti ha sottolineato come “veramente in tutta questa vicenda, in queste settimane, abbiamo condiviso che c’è qualcosa di più della ragionevolezza giuridica e clinica”. “Abbiamo anche constatato – ha aggiunto – nuove disponibilità fra diversi medici al confronto per riconsiderare la possibilità di un’opzione terapeutica straordinaria. E mi sembra che tutto questo poteva essere fatto”. Ora “aspettiamo la fine” del piccolo malato terminale, ha proseguito il presidente della Cei. “A questo punto – ha ammonito – devono essere rispettati i diritti di Charlie, che dev’essere accompagnato e curato nel naturale decorso della malattia”. “Non può essere disidratato, non può essere privato del cibo. Tutte le cose che si fanno normalmente per curare un malato – ha concluso – devono essere fatte anche nella sua condizione terminale”.

Nei giorni scorsi l'invito a pregare rivolto da Papa Francesco è stato ripreso in tante comunità e parrocchie trentine; nella chiesa di San Rocco a Rovereto si è tenuto una testimonianza pubblica e la Santa Messa con adorazione eucaristica.

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