Il lavoro concreto (e quotidiano) della pace

L'Osservatore permanente presso il Consiglio d'Europa parlerà della promozione dei diritti umani nell'azione della Santa Sede

Opus iustitiae pax (la pace è opera della giustizia), diceva il motto episcopale di Pio XII. Ma se la pace non esiste senza giustizia, la giustizia non può essere realizzata senza l'applicazione del diritto. La Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948, è un punto fermo per i costruttori di pace: la sua rivoluzione giuridica, politica e culturale attende tuttora di essere completata. Perché i diritti di libertà e uguaglianza enunciati possano essere realmente riconosciuti a tutti i cittadini del mondo, c'è bisogno di un lavoro costante (lungo e faticoso) sull'adeguamento dell'ordine sociale e internazionale. Un processo che politico, culturale e diplomatico che è ancora in corso, e che traghetta principi etici universali nelle norme giuridiche, in tutti i campi.

A livello internazionale una delle realtà più attive in questo senso è certamente la Santa Sede, e proprio per questo la Fondazione Opera Campana dei Caduti ha avviato una serie di incontri con suoi diplomatici.

Venerdì 28 luglio a salire sul colle di Miravalle sarà monsignor Paolo Rudelli, scelto nel 2014 da Papa Francesco per ricoprire il ruolo di Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa. Il suo intervento si inserisce nel novero delle iniziative della Campana dei Caduti organizzate a Rovereto e a Strasburgo per approfondire i meccanismi diplomatici che consentono di lavorare concretamente sui valori rappresentati da Maria Dolens.

Monsignor Rudelli terrà una conferenza alle ore 18 sulla promozione dei diritti umani nell'azione internazionale della Santa Sede proprio per sottolineare l'importanza di una azione concreta e quotidiana in un ambito che rimane troppo spesso relegato alle dichiarazioni d'intenti e ai proclami. Un richiamo più volte lanciato da Papa Francesco, in particolare incoraggiando a combattere "la causa remota dei conflitti e cioè l’indifferenza".

Anche a questo lavora la Fondazione Opera Campana dei Caduti, che promuove i valori profondi rappresentati da Maria Dolens anche attraverso la cultura (l'altra faccia della diplomazia), utilizzando spesso l'arte come mezzo di trasmissione. Dopo la conferenza, alle ore 20, si terrà un concerto – nell'ambito dei Venerdì della Campana – con il Coro Dolomiti diretto da Tarcisio Battisti. L'evento si concluderà alle 21.30 con i rintocchi di Maria Dolens.

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