La nuova campana in lega di bronzo da 220 chili fusa il 9 giugno scorso a Innsbruck dalla fonderia Grassmayr sotto gli occhi ammirati di una delegazione di parrocchiani di Vigo Cavedine è rimasta esposta in queste settimane a lato della navata per promuovere una raccolta di fondi necessari alla sua realizzazione. In molti, fedeli e non, hanno voluto profittare per ammirarla da vicino e toccare con mano la sua consistenza fino a svelarne il suono, quasi a “richiamo della voce di Dio che parla ancora”, detto con le parole dell’apostolo Paolo.

Sul ventre della nuova campana dedicata a Santa Barbara, peraltro patrona dei campanari, è impressa l’iscrizione latina “Properate gentes, audite verbum dei Vigo Cavedine” a motivo di lode al Signore. Presentata alla comunità nel corso della celebrazione eucaristica, nella cornice di una grande festa paesana conclusa in convivialità presso la casa sociale, muoverà i suoi primi rintocchi per la solennità dell’Assunzione quando il concerto campanario risulterà finalmente completo e armonico in seguito alla rimozione dal castelletto della campana più recente, quella fusa nel 1980, resasi necessaria a causa di una fastidiosa scordatura protratta fin dalla nascita.

Dunque alla nuova Grassmayr, con il suo timbro squillante che sembra già aver conquistato gran parte della popolazione cavedinese, il compito di integrare con onore il tipico scampanio che si vuole possa continuare indisturbato a scandire i momenti salienti della vita comunitaria.