Open Data, Trentino ai primi posti in Europa

Un confronto serrato, fra sette regioni europee, su quanto gli Open Data possano influire sulla crescita economica e sociale di una comunità. E' il tema al centro di un meeting, in programma dal 4 al 7 settembre, ospitato in Trentino. Un evento previsto dal progetto OSIRIS, che rientra nel programma Interreg Europe. La scelta è determinata dal forte investimento che la Provincia autonoma di Trento sta facendo in questo campo da diversi anni. Gli Open Data sono infatti diventati una fonte indispensabile e sempre più richiesta per misurare il grado di sviluppo e di innovazione a livello locale.

“Stiamo rispondendo alla crescente domanda di innovazione dei cittadini e delle imprese favorendo la creazione di servizi digitali capaci di interagire su scala europea. Ce lo chiedono anche le nostre imprese”. Così Paolo Nicoletti, direttore generale della Provincia, intervenuto martedì al meeting. Nicoletti ha ribadito l’impegno assunto dalla Provincia, assieme ad altri soggetti pubblici e privati, per la creazione di Open Data, volano per la crescita economica e l’innovazione sociale.

l Trentino è riconosciuto a livello internazionale sui temi degli Open Data, grazie anche alla collaborazione di importanti centri di ricerca e poli di innovazione presenti sul territorio (FBK, Università di Trento, MUSE). Nicoletti ha parlato degli obiettivi trentini per la trasparenza della macchina pubblica, anche come servizio per le imprese: per favorire l’incontro tra la domanda di dati delle imprese e l’offerta dei dati messa in campo dalle istituzioni pubbliche. “Ogni regione partner del progetto ha un suo obiettivo e una specifica misura su cui vuole intervenire. L’ambito di intervento del Trentino è come abilitare un più efficace uso dei dati, in particolare dei dati del servizio pubblico, come materia prima per le economie data driven. Punto focale dell’attività è dunque l’incontro efficace tra la domanda di dati delle imprese e l’offerta dei dati messa in campo dalle istituzioni pubbliche. In collaborazione con i partner locali, la Provincia sta quindi indirizzando alcuni fondi del progetto Osiris per sperimentare e monitorare servizi che facilitino il riuso dei dati aperti della pubblica amministrazione, secondo la domanda proveniente dalle imprese, che negli ultimi tempi sta decisamente aumentando e che non sempre trova risposte adeguate”.

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