Il Santo Bevitore che c’è in noi

Ci si può riconoscere ne “la storia di Andrea”, spettacolo teatrale che lascia un messaggio di speranza: aiutati dalla Provvidenza possiamo superare tutti gli ostacoli.

Ha tenuto viva l'attenzione degli spettatori dall'inizio alla fine “La storia di Andrea. Il Santo Bevitore”, spettacolo teatrale liberamente ispirato al celebre racconto dello scrittore e giornalista austriaco Joseph Roth, allestito nella serata di mercoledì 6 settembre nell'affollato Teatro di Vigolo Vattaro con la regia di Carlo Rossi, interpretato da Carlo Pastori e Marino Zerbin.

Dal libro alla trasposizione teatrale cambia l’ambientazione: Parigi diventa Milano, la Senna lascia il posto ai Navigli con le osterie fumose e la Chiesa di Batignolles diventa l’Abazia di Chiaravalle. Al centro dell’intreccio c’è Andrea, un barbone che spesso viene corretto in extremis dalla Provvidenza per i molti errori che commette. Ma soprattutto protagonista di un miracolo, che si manifesta con tre inaspettate donazioni di denaro che riuscirà a restituire solo alla fine del racconto alla piccola Santa Teresa di Lisieux, le cui spoglie nelle due settimane di svolgimento della storia sostano nell’Abazia di Chiaravalle. Questa pièce porta con sè un messaggio di speranza. Perché in Andrea può riconoscersi ciascuno di noi: spesso ci dimentichiamo delle tante cose belle ricevute ogni giorno e, come Andrea, siamo sempre ripresi, riabbracciati e corretti dalla Provvidenza. Così troviamo la forza di rialzarci anche dalle prove più dure. Ed è forse dovuto proprio a questa traccia di speranza il successo dello spettacolo giunto nella serata di Vigolo Vattaro alla venticinquesima replica dopo la tournée di quest’estate che ha spesso riempito i teatri.

A dare qualità alla messa in scena anche l'efficace interpretazione di Carlo Pastori e Marino Zerbin, due comici di lungo corso, abili nell'alternare, tenendoli in equilibrio perfetto, i momenti di intensa riflessione, quasi di preghiera, con altri di divertente comicità, senza tralasciare canzoni tipiche della tradizione popolare milanese e lombarda. Proprio la performance di Zerbin merita una particolare attenzione. Per la sua spiccata capacità di dare un carattere chiaro a personaggi tra loro anche molto diversi: un oste, uno sconosciuto benefattore, un ricco signore zoppo che offre ad Andrea un lavoro, un vecchio amico di gioventù pronto a portarlo sulla cattiva strada.

Coinvolto anche il pubblico in sala, reso protagonista fin dalle prime battute con qualche spettatore chiamato all'improvviso sul palco a recitare con il cast ufficiale.

“La storia di Andrea. Il Santo Bevitore” era inserita nell'Happening 2017, rassegna di teatro, musica e incontri culturali, giunta alle settima edizione, organizzata da Cooperativa Il Faggio e da Associazione Nitida Stella. Happening che si concluderà ancora in palcoscenico a Trento sabato 16 settembre alle 20.45 presso l'Auditorium del Nest, con “Ci aspettano per ballare. Storie di profughi, santi e martiri di oggi”. Rappresentazione diretta da Daniele Bentivegna, con Lorena Raineri.

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