Cavareno, Il saluto a don Mauro Leonardelli

Uno scatto della celebrazione di saluto a don Mauro Leonardelli
“Sono trascorsi nove anni e le nostre strade si dividono. Abbiamo imparato da te l’importanza di ascoltare, di prenderci cura degli altri, che fuori dalla nostra porta non è tutto buio, brutto, ma che si può trovare aiuto quando si sta male; cercheremo di mantenere quello che hai costruito. Infine grazie per l’energia che hai trasmesso ai bambini e ai ragazzi”.
Nell’ascoltare le parole di Romina Pezzini, rappresentante del comitato organizzatore, qualche lacrima rigava il volto di don Mauro Leonardelli che domenica a Cavareno, assieme ai suoi 12 collaboratori, ha celebrato l’ultima Messa in Alta Val di Non. Lo sostituirà don Carlo Crepaz che lascia Cavalese e i paesi della Valle di Fiemme e arriverà il 15 ottobre.“La fiducia che Dio ha in noi e nelle nostre comunità è molto grande”, ha detto don Mauro durante l’omelia. “Tutte le controversie si potrebbero risolvere facilmente seguendo le indicazioni del Vangelo, valorizzando al meglio il fatto di essere Comunità. Siamo cresciuti fidandoci di noi stessi, dei genitori, della Comunità e nell’amore di Dio che è la cosa più bella”.

Per contenere tutti i ricordi che si porterà via dalla valle, i Comuni hanno regalato al sacerdote una cassapanca intagliata dallo scultore Rodolfo Endrizzi di Cavareno. “Finisce questo percorso comune di stima reciproca”, ha detto il sindaco di Romeno Luca Fattor, parlando a nome di tutti i Comuni dell’Alta Val di Non. “Abbiamo apprezzato la tua capacità di vivere fra la gente e di saper organizzare e motivare la Comunità ad operare il bene e condividere le difficoltà. Hai saputo portare sviluppo etico e sociale”.

La filodrammatica di Romeno, giovani e adulti assieme, ha raccontato scherzosamente, con gran divertimento dei presenti, i 10 anni di vita di don Mauro nell’Alta Valle. Alfonso Bonini, capo zona degli Alpini dell’Alta Val di Non, ringraziando don Mauro per il suo operato, gli ha regalato a nome dei vari gruppi un quadro della Sacra famiglia. Anche il Circolo pensionati di Cavareno ha regalato una targa. Il comitato organizzatore ha fatto una raccolta fondi fra le parrocchie per donargli uno scooter, perché si possa muovere agilmente in città, oltre a una quota di denaro da destinare ai poveri.

Nel saluto che gli hanno fatto in tanti è stato sottolineato il fatto che non è stato solamente il parroco, ma un amico, una persona a cui chiedere un consiglio vero e sincero, una spalla su cui appoggiarsi nei momenti difficili, un creatore di unità dei vari paesi in cui il campanilismo la fa ancora tante volte da padrone, sempre disponibile, col sorriso e con un grazie sulle labbra nonostante i mille impegni e le corse da fare per gestire al meglio tutto. Don Mauro, è stato sottolineato, è riuscito davvero ad unire l’Alta Val di Non.

Molte, infine, sono state le attività avviate da don Mauro, fra cui la “Caritas decanale di Fondo”, il “Centro di Ascolto e Solidarietà”, una collaborazione costante con il Gruppo “La storia siamo noi”, i campi estivi per giovani e ragazzi, l’istituzione di un’unica segreteria per le 15 parrocchie gestita da laici, oltre al restauro di diverse chiese.

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