Kaser tradotto

Brunico – “Oggi Kaser si presenta come un autore che non solo non è stato dimenticato, ma è ancora d’interesse e che è una prova forte della vitalità e dell’importanza di nascere e vivere in una regione di confine, in cui la presenza di più lingue e culture che si ibridano tra loro è un arricchimento per tutta la società nel suo insieme”. Lo scrive la professoressa Lorenza Rega (Università di Trieste) nel presentare “Rancore mi cresce nel ventre”, libro appena uscito per i tipi di Alphabeta, che raccoglie un’ampia antologia delle opere di Norbert C. Kaser tradotte (e pubblicate con testo originale a fronte) da Werner Menapace.

Nato a Bressanone nel 1947, morto nel 1978 all’ospedale di Brunico, Kaser portò scompiglio nella quiete altoatesina dal 1969, quando con un suo intervento al convegno della Südtiroler Hochschülerschaft criticò in modo aspro e sarcastico la letteratura sudtirolese dell’anteguerra, rivendicando la nascita di una letteratura nuova e combattiva “contro la pusillanimità imperante”. Da allora è considerato l’enfant terrible della scena letteraria tirolese.

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