L’emergenza della verità

È stato comunicato in questi giorni il tema che papa Francesco ha scelto per la 52ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebrerà il 13 maggio 2018: «La verità vi farà liberi» (Gv 8,32). Notizie false e giornalismo di pace.

Dopo aver indossato gli occhiali della speranza e della fiducia per guardare la realtà e promuovere il bene – obiettivo della Giornata 2017 – la Chiesa invita a riflettere sul fenomeno in continua crescita delle notizie false e infondate che, grazie all'ambiente digitale, generano polarizzazioni virulente e violente di opinioni e comportamenti. Ragionare sulle cause, sulle logiche e sulle conseguenze della disinformazione nei media, aiuta tutti, anche la promozione di un giornalismo professionale, che cerchi sempre la verità.

Sembra rispondere direttamente all'invito del Papa la conferenza a sei voci sul tema dell’essere e delle false notizie, promossa dall'Università di Trento. L’incontro, dal titolo Uno, nessuno centomila modi di essere. Argomenti di metafisica, realismo e ontologia, è in programma venerdì 13 ottobre alle 9.30 nella sala conferenze della Facoltà di Giurisprudenza (Trento – Via Verdi, 53). Interverranno Francesco Berto (University of Amsterdam) con la relazione C’è un ‘è’ in ‘c’è’, Franca D’Agostini (Università Statale di Milano) con La verità non è importante: è inevitabile e Achille Varzi (Columbia University di New York, Università di Trento) con Né in cielo né in terra. Discuteranno con loro Mauro Antonelli (Università degli Studi di Milano Bicocca, Università di Trento), Sara Dellantonio (Università di Trento) e Claudio Fontanari (Università di Trento).

Ma perché la filosofia dovrebbe occuparsi di fake news? Lo spiega Federico Puppo, professore di Filosofia del diritto alla Facoltà di Giurisprudenza di UniTrento: «Il fenomeno delle fake news implica il problema della verità e il problema della verità implica il problema dell’essere. Per capire ciò, è bene ricordare che, normalmente, riteniamo che ciò che si pensa o si dice è vero o falso perché corrisponde o meno a uno stato di cose, cioè alle cose di cui si sta dicendo o pensando – questo è ciò che afferma, con tutte le semplificazioni del caso, la teoria corrispondentistica della verità. Tuttavia, dopo che per molto tempo siamo stati abituati a dire e sentirci dire che la verità non esiste, si è arrivati a sostenere che non esistono nemmeno quei fatti sulla base dei quali ritenevamo veri alcuni discorsi ma, soprattutto, falsi altri. Si pensa che i fatti non esistano più e ciascuno possa dire (e fare) ciò che vuole, e diventa sempre più difficile mostrare che ciò che altri dicono è falso. Un problema tutt’altro che recente, perché proprio quella era l’idea tanto cara a quei sofisti contro cui Aristotele, e prima ancora Socrate e Platone, combattevano. Per molte buone ragioni, allora come oggi, l’antidoto migliore è rimettere al centro della discussione, ma anche dell’educazione, il problema dell’essere e della verità, in una parola la metafisica».

«Avremo ospiti – sottolinea Puppo – Altro elemento da non sottovalutare: siamo riusciti a organizzare una conferenza in cui siamo coinvolti come – nel più autentico significato della multi- e inter-disciplinarità e interdipartimentalizzazione. Il tutto grazie al fatto che si tratta di persone che hanno in comune la stessa passione e attenzione per argomenti filosofici».

fake news

Venerdì 13 ottobre alle 9.30, nella sala conferenze della Facoltà di Giurisprudenza, a Trento, in via Verdi, 53 si tiene un incontro pubblico sul tema della verità e delle false notizie, a cui interverranno alcuni dei nomi più interessanti del panorama filosofico attuale. Inoltre sono coinvolti docenti di diverse aree disciplinari dell’Università di Trento, dal Dipartimento di Lettere e Filosofia alla Facoltà di Giurisprudenza, dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive al Dipartimento di Matematica. L'incontro è aperto a tutte le persone interessate.

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