Alcol e giovanissimi, si riduce il consumo ma manca la consapevolezza dei rischi

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Adolescenti e alcol: si riduce il consumo di bevande alcoliche tra i giovanissimi, ma c’è ancora, soprattutto nei genitori, una scarsa percezione dei rischi legati all’alcol. E’ quanto emerge dall’indagine nazionale promossa dall’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcol e dalla Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza presentata oggi a Trento: una fotografia del rapporto tra giovani e alcol ricostruita attraverso 1.982 questionari compilati in diverse città italiane. Il lavoro è stato condotto dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento. 

Dalla ricerca emerge che l’87% degli adolescenti italiani ha bevuto almeno una volta una bevanda alcolica. Una buona maggioranza dei ragazzi (il 71%) ha assaggiato in presenza di figure adulte. L’esordio con solo coetanei tocca il 9,3% degli intervistati. Le bevande “iniziatiche” sono stabilmente il vino ma anche la birra.

L’ubriachezza almeno una volta tocca il 18,1% degli intervistati.

Il genere maschile è più esposto di quello femminile all’eccesso.

La supervisione famigliare resta un fattore chiave di riduzione del rischio: chi ha bevuto per la prima volta con i genitori ha meno probabilità di sperimentare l’eccesso, ma è ancora scarsa la percezione del rischio: solo il 13,5% di mamme e papà hanno affrontato esplicitamente il tema dei rischi e delle relative conseguenze. Il 31,5% dei genitori non lo ha mai fatto. Da qui il messaggio ai genitori: imparare a cogliere e contrastare in tempo i segnali di un disagio iniziale o l’esordio di comportamenti trasgressivi.

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