La prevenzione coi baffi

A novembre in Trentino visite gratuite per favorire la diagnosi precoce del cancro alla prostata e incoraggiare gli uomini ad adottare sani stili di vita

C'è chi a novembre si fa crescere i baffi, ma la moda non c'entra. Da qualche anno, infatti, questo gesto è diventato un simbolo di condivisione della campagna annuale per la prevenzione dei tumori maschili, denominata “Movember” (da "moustache", in inglese “baffi”, e "november") e promossa dalla LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Spingendo gli uomini a prendere parte al movimento, attraverso il simbolo dei baffi, la campagna in tutto il mondo vuole incoraggiare gli uomini ad adottare sani stili di vita, favorire la diagnosi precoce del cancro alla prostata, aumentare l'efficacia dei trattamenti e ridurre il numero di decessi.

Anche in Trentino, per Movember 2017, la LILT sviluppa azioni di educazione alla salute. Sia a Trento che nelle Delegazioni provinciali saranno disponibili gratuitamente gli specialisti LILT per visite alla prostata (per uomini sopra i 50 anni) e per consulenze (anche per i più giovani) per situazioni di familiarità relativa alla malattia oncologica o per dubbi e insicurezze, nel caso per esempio si fossero manifestati cambiamenti fisici o funzionali. A Trento sarà possibile prenotare visite o consulenze al Centro Prevenzione LILT, tel. 0461.932758, centroprevenzione@lilttrento.it; per la provincia consultare il sito www.lilttrento.it o chiedere informazioni in Sede LILT (tel. 0461.922733).

A fianco di LILT, collaborano a promuovere Movember 2017 il gruppo RugbyTots trentino, Fisioterapista in Trentino e la FIR Federazione Italiana Rugby Delegazione Trentina, con il concreto impegno di attivarsi per la diffusione di informazioni su un tema, quello della prevenzione dei tumori maschili, che ancora non è così noto e diffuso come dovrebbe essere e come accade invece per le donne.

Il tumore della prostata è la neoplasia più frequente tra gli uomini: rappresenta più del 20% di tutti i tumori per gli uomini con età maggiore di 50 anni (dati Airtum, report 2017) ed è quella che causa più decessi. Le più colpite risultano essere le regioni italiane del nord (incidenza: 153 casi ogni 100.000 uomini, mortalità 32×100.000) che però sono anche quelle con una percentuale più alta di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi: 92%.

In Trentino si stimano circa 300 nuovi casi all’anno con una sopravvivenza del 91%. Un dato molto incoraggiante, favorito dalle buone prassi per una diagnosi sempre più precoce e da tecniche terapeutiche sempre più efficaci.

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