Gli insegnanti sono per lo Ius soli

Dal convegno Erickson a Rimini l’appello al Parlamento per l’approvazione della legge

”Consideriamo indispensabile che il Parlamento italiano legiferi sullo Ius Soli, come rimedio di civiltà per sviluppare nel nostro Paese una serena convivenza tra tutte le nostre diversità”. Il Convegno Erickson “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” si è concluso con un deciso appello per l’approvazione della legge sullo Ius Soli, al centro del dibattito politico e sociale in queste settimane.

Nella mozione finale dell’evento, che ha visto protagonisti a Rimini oltre 4.000 insegnanti, si invitano le istituzioni ad approvare la legge sullo Ius Soli, per favorire l’inclusione. “L’epoca attuale sembra dominata, in Europa e nel nostro Paese, dalla paura dell’altro e degli altri, dal risentimento a fronte di un futuro vissuto più come minaccia che come speranza. Il tempo e lo spazio sembrano precari, si inventano frontiere, si costruiscono nuovi muri, sia fisici sia mentali. La nostra società italiana, carica di storia, di umanesimo, di tolleranza e di inclusione, rischia di chiudersi in risentimenti e paure che separano, non accolgono e dividono. Per queste ragioni – scrivono nella mozione intitolata con un verso tratto dal De Vulgari Eloquentia di Dante Alighieri, “Mia patria il mondo come i pesci il mare” e che è stata consegnata ai rappresentanti delle istituzioni – consideriamo indispensabile prima di tutto che il Parlamento italiano legiferi sullo Ius Soli, come rimedio di civiltà tale da sviluppare nel nostro Paese una serena convivenza tra tutte le nostre diversità. Parliamo dei nostri alunni e alunne che vivono, giorno per giorno, l’avventura con noi dell’educazione. L’inclusione, come universalità ed equità, è per tutti. Se non lo è, col tempo diventa per nessuno e si rischia il ritorno a una società dove sopravvive il più forte”.

La giornata conclusiva del Convegno è stata anche l’occasione per rilanciare l’appello da parte del maestro Franco Lorenzoni, in prima linea assieme allo scrittore e insegnante Eraldo Affinati per questa battaglia. Lorenzoni ha annunciato che in questi giorni è scattata una seconda raccolta firme e ci sarà un nuovo sciopero della fame degli insegnanti. “E’ significativo che siamo noi insegnanti a batterci per questo, perché in qualche modo noi insegnanti sperimentiamo una cittadinanza costruita sull’ascolto delle diversità”.

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