Festa provinciale del Ringraziamento, da Malè un richiamo alla responsabilità

Ambiente e natura: il lago di Santa Giustina
Si è celebrata domenica scorsa a Malè la Festa Provinciale del Ringraziamento. Un momento molto partecipato al quale, oltre al presidente Ugo Rossi, erano presenti anche gli assessori provinciali Michele Dallapiccola e Carlo Daldoss, il sindaco di Malé Bruno Paganini, molte autorità civili e militari e i rappresentanti di Coldiretti, degli Allevatori trentini, dell’Azienda per il Turismo e delle associazioni degli albergatori.La festa si è aperta in mattinata nella chiesa di Santa Maria Assunta, con la Messa presieduta da mons. Luigi Bressan. In apertura, l’arcivescovo emerito ha ricordato che, sempre domenica, si celebrava la prima Giornata per i Poveri, istituita un anno fa dal Papa a conclusione del Giubileo della Misericordia; la comunità di Malè ha saputo dimostrare tutta la propria generosità raccogliendo alimenti da distribuire a mense e persone bisognose.Durante l’omelia, Bressan ha sottolineato come la caratteristica del popolo trentino sia sempre stata l’operosità, “ma oggi la tentazione di starsene ‘sdraiati’ in attesa che ritornino epoche che si presume siano state felici può diffondersi anche nelle nostre vallate, tra giovani e meno giovani, responsabili del bene pubblico e cittadini”. In realtà, ha proseguito l’arcivescovo emerito, “la nostra fede, fin dalle prime pagine della Bibbia, ci dice che Dio ha affidato la terra perché la coltivassimo e la custodissimo, il che è ben lontano dalla divinizzazione dell’esistente, ma anche da un atteggiamento passivo. Dobbiamo tutti avere un senso di corresponsabilità verso l’ambiente e la natura. Come cristiani preferiamo usare il nome di Creato, poiché non è soltanto un quadro di vita, ma esso ci pone in relazione con Dio e con dei principi assoluti”, ha proseguito Bressan ricordando che “la Conferenza Episcopale Italiana ci ha invitati quest’anno a riflettere proprio sul dono della terra che non è illimitato e anzitutto da noi scarseggia. Ciò non significa – ha ripreso l’arcivescovo – che non si possano e debbano costruire strade, case ed edifici vari, ma nella decisione va posta anche la riflessione su quanto terreno togliamo all’agricoltura e se sia possibile e necessario ridurre la superficie coltivabile o non vi siano soluzioni alternative”.

“Coltivare e custodire il territorio”, sono le parole che il governatore Ugo Rossi ha voluto riprendere dal discorso dell’arcivescovo emerito. “Vivere in un territorio rendendolo incontaminato non è sufficiente, sarebbe come custodirlo in un museo così come coltivarlo senza custodirlo”, ha sottolineato ancora Rossi che ha concluso il suo saluto ad agricoltori e allevatori con un appello all’impegno di tutti i cittadini a preferire negli acquisti quotidiani i prodotti locali, così da contribuire a sostenere la propria comunità.

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