Gioia e missione: l’eredità di p. Attilio, “sulle orme di Comboni”

Un giorno passò dal seminario diocesano un missionario comboniano, e da allora il giovane seminarista Attilio Laner – scrive p. Lorenzo Gaiga – “perse la pace”. Il desiderio di partire lo accompagnò fino alla sua ordinazione, nel 1948. Il giovane prete, originario di Frassilongo, partì per il Libano per studiare la lingua araba e alcune lingue africane, e dal 1950 fino alla sua morte rimase sempre nel Sudan settentrionale “sulle orme di Comboni”, come diceva lui stesso. La sua figura è ricordata per il suo ottimismo e la sua capacità di sdrammatizzare; la prontezza nel fare il bene; la sua allegria e la sua capacità di relazionarsi con tutti, specie con i giovani, a cui insegnò molti anni presso la scuola tecnica di Khartoum. Nel 33° anniversario della sua morte, la comunità di Frassilongo ricorda la figura di p. Attilio Laner con tre iniziative.

Venerdì 1° dicembre alle 20 a Frassilongo, al Centro polivalente, si terrà una conferenza-dibattito sul tema: “La missione della Chiesa e le sfide di oggi”. L’incontro, coordinato dai Missionari Comboniani, è aperto a tutti, con un invito particolare a giovani, gruppi missionari, gruppi di volontariato.

Sabato 2 dicembre alle 14.15 nella Sala Comunale di Sant'Orsola, è in programma una catechesi per i ragazzi e le ragazze della valle dei Mocheni. Alle 18.30 sarà celebrata una Messa nella chiesa di Frassilongo, presieduta da p. Carlo Plotegheri, missionario in Sudan; a seguire, un momento di festa presso il Centro polivalente.

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