Il vescovo Lauro “spiega” il linguaggo del corpo

“Purtroppo per troppo tempo nella Chiesa si è fatta la guerra al corpo. Così facendo, essa ha tradito il Vangelo e ha tradito gli uomini”. Con quest’ affermazione iniziale, il vescovo Lauro ha affrontato giovedì scorso a “Passi di Vangelo” il tema della sessualità (ancora più interessante rispetto ai già gremiti incontri mensili) che purtroppo è stato spesso avvertito e vissuto come un tabù nell’ambiente ecclesiastico. Tanto che anche la Chiesa è stata culturalmente recepita come un ente regolativo dell’ambito della sessualità, declinata secondo le categorie del lecito e dell’illecito, creando dettami sempre più difficili da accettare e da vivere dai giovani under 30, proprio quelli che frequentano i “Passi”.

I ragazzi e le ragazze di Pergine, che hanno animato la serata con le loro domande iniziali assieme alle note del coro di Sabbionara, hanno colto quest'aspetto in maniera netta ed efficacissima, calandolo nel fragile presente dei giovani adulti: “La scelta della castità prematrimoniale”, hanno osservato, “seppur comprensibile ed appetibile per il portato del suo significato, risulta una strada logorante, se consideriamo la difficoltà di trovare una stabilità che ci permetta di sposarci. L'aumento degli anni di studio e la difficoltà a trovare un lavoro fanno parte di un processo lungo che coinvolge anche l'affettività, la quale, umanamente, chiede di essere vissuta in modo pieno”.

Protagonista suscitatore di queste riflessioni e della innovativa lettura del vescovo Lauro è il Vangelo. “Strano ma vero” è proprio un episodio del Vangelo di Marco (14,1-11) a consentire questo spazio di domanda e risposta: è il passo in cui una donna avvicina Gesù e lo cosparge con profumo di nardo compiendo il gesto fisico, erotico, corporale del toccare.

“Questo Vangelo è un inno al corpo, al vivere il corpo”, ha affermato il pastore della nostra Chiesa. “Ricordatevi sempre che esistono tre tipi di comunicazione: quella verbale, che è la meno importante; quella non verbale, leggendo la quale possiamo capire alcune verità delle persone; e poi c’è la sessualità, che è la forma più alta e ricca, fonte di una libertà piena in cui sola alberga la verità degli uomini. Per questo è atroce fare la guerra alla sessualità, ché significa precludere all’uomo lo spazio in cui può essere autenticamente se stesso”. Proseguendo, Tisi ha spiegato ancora come in tutti i vangeli ci siano continui e sempre positivi riferimenti al corpo vissuto pienamente; corpo che non va idolatrato né sotterrato nella vergogna, ma amato come mezzo stesso dell’amore.

Una lettura fresca, che – stando anche a quanto emerso nei gruppi di confronto – ha tanto donato ai giovani, assetati di questa novità di linguaggio che racchiude gli ingredienti per vivere una Vita maiuscola.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina