Attacchi online, figli e genitori rispondono insieme

Sperimentazione in 4 scuole trentine contro i pericoli. L'esperto: “Attenti agli adescamenti!”

Martedì 6 febbraio, nella Giornata della sicurezza in rete che interessa 100 Paesi in tutto il mondo, è stato presentato a Trento il progetto provinciale “Genitori e figli in rete” che vedrà alcuni nuclei famigliari impegnati in un'aula informatica a partecipare alla simulazione di un qualche tipo di attacco dalla rete (furto di identità, cybernullismo, sexting…) al quale saper rispondere”.

“Genitori e figli – spiega la dott. Giovanna Baldissera, che segue il progetto per l'Agenzia della famiglia – confrontandosi insieme dovranno trovare una soluzione, dando vita ad un dialogo in famiglia, in cui forse gli stessi ragazzi aiuteranno i loro genitori. Il 6 marzo questi nuclei di sperimentatori racconteranno all'Auditorium Santa Chiara il loro lavoro e otterranno un certificato di responsabilità”. Lo scopo – ha spiegato anche il dott. Luciano Malfer, direttore dell'Agenzia per la famiglia – è quello di far parlare insieme le due generazioni, testimoniando ad altri l'importanza di un aiuto reciproco davanti alle minacce esterne”.

La presentazione è avvenuta all'Istituto Sacro Cuore, che assieme a Istituto Pavoniani Arti Grafiche, Liceo da Vinci e Liceo Marie Curie di Pergine, ha coinvolto alcuni studenti in questa sperimentazione.

Come ha osservato a livello nazionale il presidente nazionale dell'AIART Massimiliano Padula, alla guida del Copercom, il passaggio culturale è decisivo: “Non più un atteggiamento diffidente nei confronti della Rete ma finalmente una presa di coscienza dell’enorme responsabilità delle nostre azioni online, sia nel bene che nel male”.

Al consulente della Provincia per il progetto sulla “responsabilità digitale familiare, Matteo Kettmaier, abbiamo chiesto qual è l’attacco più temibile sui minori oggi in rete: “Sicuramente fino alle scuole medie è quello dell’adescamento online. E’ un problema di cui manca nei ragazzi la consapevolezza. Non passa ancora il messaggio di “non parlare con gli sconosciuti” nemmeno in rete.

Altro problema è il cyberbullismo: alcune dinamiche di eslcusione se arrivnao online diventano più aggressive e pericolose. Infine, un altro tema è l’uso patologico di Internet in forma di relazione dipdente: pensiamo ad alcuni videogiochi che sono in grado di generare passività e dipendenza: non andrebbero mettere in mano a ragazzi sotto i 16 anni. Anche perchè sono giochi che istigano ad atteggiamenti di sopraffazione dell’altro o addirittura criminali”.

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