Donne unite nella custodia del Creato

Sabato 3 marzo a Sanzeno con il Gruppo Samuele la preghiera ecumenica

Preparata dalle donne del Suriname, torna la Preghiera ecumenica delle donne. Frutto di un movimento ecumenico mondiale, ideata nel 1887 negli Stati Uniti d’America si è poi diffusa in tutto il mondo. Il primo venerdì o il primo sabato di marzo, le donne cristiane delle diverse chiese e tradizioni si riuniscono per una celebrazione allo scopo di “informarsi per pregare, pregare per agire” perché preghiera e azione sono inseparabili.

Questo è il 26° anno che il Gruppo Samuele raccoglie la proposta e la rilancia a tutte e tutti coloro che lo desiderano; l’appuntamento è a Sanzeno, nella Basilica dei martiri Anauniesi, sabato 3 marzo alle 20.30.

Le donne di tutto il mondo, attraverso la GMP, sono incoraggiate ad aprire mente e cuore al mondo intero per uscire dall’isolamento, arricchirsi dell’esperienza di fede di cristiane e cristiani di diversi paesi e di altre culture, condividere i fardelli di altri popoli, pregando con loro e agendo per loro, individuare i propri talenti e metterli al servizio della società.

Le donne del Suriname invitano a riflettere quest’anno sul primo capitolo della Genesi perché – è il tema della serata – “Tutta la creazione di Dio è molto buona” (nella lingua locale del Suriname, lo sranan tongo : “A heri grontapu di Gado meki bun doro, dóro”, come si canterà nella celebrazione). La loro riflessione porta con sé il frutto della lettura del testo biblico ma anche della Laudato si’ di papa Francesco.

Dio ci ha donato un ambiente bello e buono, ma la creazione va protetta, custodita, curata. Ci sono molti problemi però, anche in Suriname, come lo smaltimento dei rifiuti, l’inquinamento dei fiumi col mercurio usato per l’estrazione dell’oro, il disboscamento irresponsabile e l’estrazione illegale di bauxite. Il Suriname, come gli altri paesi del mondo, risente degli effetti del cambiamento climatico a causa del riscaldamento globale. La capitale, Paramaribo, e le altre località situate vicino all’oceano Atlantico, vengono inondate durante la stagione delle piogge.

“Noi donne del Suriname – scrivono in un testo predisposto da persone di varie confessioni – crediamo che la comunità dei cristiani possa apportare un grande contributo alla preservazione di un ambiente vivibile, salubre e sicuro. Il futuro della terra per le prossime generazioni dipende da noi. Avere rispetto per l’ambiente e per ogni essere vivente è uno degli elementi chiave della fede cristiana”.

Il Suriname si trova fra le due Guyane, nel nord del Sudamerica ed è bagnato dall’Oceano Atlantico. Fino al 1975 è stato colonia dei Paesi Bassi (col nome di Guyana olandese). Il territorio (esteso su una superficie circa metà di quella italiana) è in gran parte collinare e ricoperto da una fittissima foresta pluviale; solo l’area adiacente all’oceano è pianeggiante e la popolazione (all’incirca mezzo milione di abitanti) si colloca quasi tutta in questa fascia costiera.

Come ogni anno il quadro di un’artista accompagna la celebrazione con i suoi colori e ciò che raffigura. Quest’anno è opera di Alice Pomstra Elmont e raffigura le mani che ricevono il dono della creazione da Dio e lo passano alle generazioni future (i sette bambini alla base). Come ogni anno, le donne (e in Trentino il gruppo Samuele) invitano ad un progetto di solidarietà. Il frutto della raccolta di quest’anno andrà a favore di una comunità di suore dell’Opera Mater Dei, che in Equador, nell’Hogar Maria Bordoni nella città andina di  Loja si occupano di bambini abbandonati o in difficoltà familiare.

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