Gli sconfitti fanno autocritica

“Dobbiamo capire i motivi di questa batosta”. Non nascondono la delusione gli sconfitti del voto nazionale, fra i quali va annoverata anche la maggioranza del centrosinistra autonomista in Consiglio provinciale. “Questo voto non avrà influenza sul governo provinciale e sulle elezioni di autunno”, ha dichiarato il governatore Ugo Rossi, per il quale le opposizioni hanno chiesto addirittura le dimissioni. Il suo assessore Tiziano Mellarini parla di uno tsunami che ha spazzato via il centrosinistra, una coalizione che a livello locale ha dato risposte alla comunità trentina in un momento di forte cambiamento”. Lorenzo Dellai, che sperava sul partito nazionale lanciato con la ministra Beatrice Lorenzin, ha scritto: “Questa volta più di altre, la tenuta della ‘anomalia’ trentina ha ceduto in modo totale e inspiegabile. Il centro sinistra autonomista é stato sconfitto e una larga maggioranza degli elettori si è affidata a forze nazionali radicalmente alternative, sia per valori che per concezione dell’Autonomia”. Così il democratico Michele Nicoletti, da poco investito della presidenza dell’assemblea dei parlamentari del Consiglio d’Europa: “ci spiace non tanto l’aver perso, ma l’aver visto prevalere, in questa campagna, sentimenti e argomenti che non stanno nella più bella tradizione di solidarietà, di senso delle istituzioni e del governo, di autentica apertura europea che è tipica della nostra Regione e del nostro Paese”.

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