Francesco ai neocatecumenali

Andate” è “il verbo della missione”, e “si coniuga al plurale”. Lo ha ricordato sabato 5 maggio il Papa a Tor Vergata, rivolgendosi ai 150mila rappresentanti nel Cammino convenuti a Roma per il loro 50° anniversario ha precisato: “Il Signore non dice: ‘vai tu, poi tu…’, ma ‘andate’, insieme! Pienamente missionario non è chi va da solo, ma chi cammina insieme”. “Camminare insieme è un’arte da imparare sempre”, ha raccomandato Francesco: “Bisogna stare  attenti, ad esempio, a non dettare il passo agli altri. Occorre piuttosto accompagnare e attendere,  ricordando che il cammino dell’altro non è identico al mio. Come nella vita nessuno ha il passo  esattamente uguale a un altro, così anche nella fede e nella missione: si va avanti insieme, senza isolarsi e senza imporre il proprio senso di marcia, uniti, come Chiesa, coi pastori, con tutti i fratelli, senza fughe in avanti e senza lamentarsi di chi ha il passo più lento. Siamo pellegrini che,  accompagnati dai fratelli, accompagnano altri fratelli, ed è bene farlo personalmente, con cura e rispetto per il cammino di ciascuno e senza forzare la crescita di nessuno, perché la risposta a Dio matura solo nella libertà autentica e sincera”.

Gesù risorto dice: ‘Fate discepoli’. Non dice: conquistate, occupate, ma  ‘fate discepoli’, cioè condividete con gli altri il dono che avete ricevuto, l’incontro d’amore che vi  ha cambiato la vita”. Proseguendo il suo discorso ai neocatecumenali dalla spianata di Tor Vergata, il Papa ha descritto il “cuore della missione”, che consiste nel “testimoniare che Dio ci ama e che con lui è possibile  l’amore vero, quello che porta a donare la vita ovunque, in famiglia, al lavoro, da consacrati e da sposati”. Missione, ha proseguito Francesco, “è tornare discepoli con i nuovi discepoli di Gesù. È riscoprirsi parte di una Chiesa  discepola”, perché “la Chiesa è maestra, ma non può essere maestra se prima non è discepola, così  come non può esser madre se prima non è figlia. Ecco la nostra Madre: una Chiesa umile, figlia del  Padre e discepola del Maestro, felice di essere sorella dell’umanità”. “Questa dinamica del  discepolato – il discepolo che fa discepoli – è totalmente diversa dalla dinamica del proselitismo”, ha puntualizzato il Papa: “Qui sta la forza dell’annuncio, perché il mondo creda. Non contano gli argomenti che  convincono, ma la vita che attrae; non la capacità di imporsi, ma il coraggio di servire”. “E voi avete nel vostro ‘dna’ questa vocazione ad annunciare vivendo in famiglia, sull’esempio della Santa  Famiglia: in umiltà, semplicità e lode”, l’omaggio di Francesco al carisma del Cammino fondato da Kiko Arguello: “Portate quest’atmosfera familiare in tanti luoghi desolati e  privi di affetto. Fatevi riconoscere come gli amici di Gesù. Tutti chiamate amici e di tutti siate amici”.

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