Un mantello per Luisa

Con la forza vera della semplicità ha tenuto gli spettatori incollati al maxi schermo fin dal primo istante Il Mantello di San Martino, documentario dal vivo diretto dal giovane regista Andrea Bertoldi. Un film che colpisce proprio perché immerge lo spettatore nel racconto di un trekking solidale.

Il Gruppo Escursionistico Stella Polare, formato da utenti e operatori del Servizio di Salute Mentale trentino e dai volontari della SAT, ha accompagnato a bordo delle joelette, speciali portantine con una ruota davanti adatte a percorrere anche strade sterrate, tre persone con disabilità fisica. Meta dell'avventuroso trekking, svoltosi nel settembre 2017, è stata l'Alta Valle del Primiero con le Pale di San Martino come maestosa cornice. Un tragitto di quattro giorni, che partendo dal Lago di Calaita ha attraversato circolarmente entrambi i versanti dell'Alta Valle prima di raggiungere Mezzano di Primiero. Durante il percorso lo sguardo si perdeva tra le montagne imbiancate dalla prima neve, piccole chiesette e contadini al lavoro nei prati.

Il Mantello di San Martino è stato dedicato a Luisa, protagonista e filo rosso del racconto.

Luisa, per lungo tempo accompagnatrice della SAT di Folgaria, ha lasciato per qualche giorno la Casa Hospice Cima Verde di Trento dove era ospite, per partecipare a questo trekking sicuramente particolare. E' lei stessa infatti a testimoniare l'incredulità iniziale e la successiva sorpresa di poter tornare ancora tra le sue amate montagne, nonostante la malattia grave. Dalle sue parole si comprende come la montagna e questo trekking siano stati terapeutici. Le hanno fatto scoprire e accettare una 'nuova Luisa' con nuovi limiti e un nuovo ruolo, da guida ad accompagnata. Cambiamenti che però le hanno lasciato la voglia e la possibilità di respirare quel grande senso di libertà che le montagne le hanno sempre regalato.

Una nota merita anche il titolo della pellicola. Perché, come ci spiega Stefano Bertoldi direttore della Casa Hospice Cima Verde e tra gli organizzatori del trekking, richiama San Martino di Castrozza, una tappa del percorso, ma soprattutto il patrono delle cure palliative, San Martino di Tours. Infatti il santo, secondo la tradizione, ha condiviso metà del proprio mantello con un mendicante incontrato per strada offrendogli protezione e sollievo. Allo stesso modo le cure palliative proteggono dal dolore fisico e permettono anche di coltivare, come è successo a Luisa, le proprie passioni.

Il Mantello di San Martino è stato selezionato ufficialmente per il 66° Trento Film Festival nella sezione “Orizzonti Vicini”, che in collaborazione con la Trentino Film Commission, raccoglie autori, produzioni e racconti provenienti dal Trentino Alto Adige.

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