Un’idea che viene da lontano

A livello nazionale l’alternanza scuola-lavoro è stata sancita dalla cosiddetta legge della “Buona scuola”

La legge nazionale n° 53 del 2003 prima ed il Decreto legislativo n°77 del 2005 poi, introducono nel sistema scolastico italiano l’alternanza scuola-lavoro, ”per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro”.

Una spinta ulteriore alla formazione sul lavoro, attraverso l’apprendistato o altre forme di alternanza, è arrivata nel marzo del 2010 dalla Commissione europea. La così detta Strategia Europa 2020, complice la crisi economica che ha attraversato tutti gli stati, ha definito un indirizzo comune “per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva a livello comunitario”, promuovendo l’apprendimento basato sul lavoro come “importante strumento per motivare i giovani all’apprendimento e combattere così la disoccupazione”.

A livello nazionale l’alternanza scuola-lavoro è stata sancita dalla legge 107 del 2015, così detta della “Buona scuola”, recepita in Provincia con la legge n°10 del 20 giugno 2016. A tutti gli effetti è diventata una metodologia didattica che è parte integrante ed obbligatoria del curricolo scolastico, a partire dal terzo anno del secondo ciclo, sia per l’istruzione e la formazione professionale, sia per l’istruzione secondaria di secondo grado.

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