Nella “casa” comune di Lubich e Rosmini

Nella storia religiosa trentina tra Ottocento e Novecento, Antonio Rosmini e Chiara Lubich occupano un posto di primo piano per l’influenza esercitata sulla storia della Chiesa universale e sul pensiero cristiano in tutto il mondo.

Il Centro di Studi e Ricerche “A. Rosmini” del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento e il Centro “Chiara Lubich” di Rocca di Papa organizzano a Rovereto giovedì 24 (dalle 15 alle 19) e venerdì 25 maggio (dalle 9 alle 12.30) un importante convegno sulle radici culturali e spirituali dei due personaggi e sugli influssi che il pensiero del filosofo roveretano ha sortito sulla formazione, le intuizioni e le realizzazioni della fondatrice del movimento dei Focolari.

Due figure estremamente diverse – e all’apparenza distanti – per contesto storico, vocazione, vicenda biografica e profilo intellettuale. In realtà, gli studi recenti hanno identificato elementi e radici comuni del tutto singolari, che rendono i due personaggi decisamente affini e complementari sotto molti aspetti. Analogo discorso si può applicare ad alcune grandi personalità che fecero incarnarono e si impegnarono a diffondere la loro eredità spirituale e culturale, in particolare il poeta rosminiano Clemente Rebora e il co-fondatore dei focolarini Igino Giordani.

Le stanze di casa Rosmini (che ospiteranno la prima sessione del convegno) furono anche il primo luogo di incontro – sul finire della II guerra mondiale – dei focolarini roveretani, che videro in Rebora una attenta e paterna guida spirituale.

Un altro elemento estremamente evocativo riguarda il luogo di nascita di Chiara. La casa dei Lubich in via Prepositura a Trento affaccia su quella che – dal 1831 al 1835 – fu la sede dell’Istituto della Carità, fondato da Antonio Rosmini. Il pensatore roveretano – autore, proprio in quegli anni, della sua opera forse più famosa, le Cinque piaghe della Santa Chiesa – avviò e animò quel centro di spiritualità, di studio e di formazione, che sarebbe stato chiuso per l’ostilità del governo austriaco e dell’autorità vescovile. Rosmini è oggi beato e definito da Giovanni Paolo II “testimone della ricerca coraggiosa tra filosofia e Parola di Dio”, di cui l’umanità e la Chiesa hanno oggi un grande bisogno. Sulla sua vita e su quella dei suoi discepoli pesarono a lungo le proibizioni e le condanne ecclesiastiche, la sua persona attirò, accanto a più solenni attestati di stima, anche giudizi malevoli e sommari, ostilità e censure. Un analogo destino toccò a Chiara all’inizio del percorso di fondazione del proprio movimento. Un destino tipico dei profeti di ogni tempo…

Il convegno si propone di offrire un'occasione di approfondimento, ma intende anche preparare il terreno al centenario della nascita della fondatrice dei Focolari, che cadrà nel 2020 e sarà accompagnato da numerose iniziative di studio e divulgazione.

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