Le aperture di Luciani sulla contraccezione

Le aperture alla contraccezione manifestate da mons. Albino Luciani, vescovo di Vittorio Veneto, nel periodo che va dalla fine del Concilio alla promulgazione dell'enciclica Humanae vitae, erano in parte già note. Sul quotidiano Avvenire di mercoledì 13 maggio Stefania Falasca, vicepostulatrice della causa di canonizzazione di Luciani, ha anticipato alcuni stralci di un dossier, mai pubblicato prima, scritto dal futuro Giovanni Paolo I e condiviso dalla Conferenza episcopale del Triveneto. Il documento fu consegnato a Papa Paolo VI, che aveva richiesto ai vescovi un parere nei mesi precedenti la pubblicazione dell'Humanae vitae (1968), con cui dichiarerà moralmente illecito il ricorso alla pillola e ad ogni mezzo anticoncezionale diverso dai metodi naturali.

Le note dattiloscritte da mons. Luciani risalgono all'agosto 1967 e raccontano la possibilità di una risposta “prossima” e “moderateamente 'liberale'” al “problema delle nascite”, che applicando la dottrina cattolica potesse tenere in considerazione anche il dramma di coscienza di molte coppie credenti. Circoscrivendo il ragionamento al caso della sola pillola a base di “progestinico”, Luciani si sofferma sulle leggi naturali: «Qualcuno dice: la natura ha stabilito che la donna ogni mese abbia l’ovulazione. Sì, ma la stessa natura sospende l’ovulazione durante la gestazione e l’allattamento e dopo la menopausa. Bisogna poi badare a non prendere “natura” in senso troppo stretto. La natura vuole, per esempio, che noi siamo più pesanti dell’aria: ciononostante facciamo bene a viaggiare via aerea imitando il principio naturale per cui volano gli uccelli!». Dunque: «Il magistero può certo interpretare autenticamente le leggi naturali. Ma con molta prudenza, quando ha in mano dati certi. Nel nostro caso i dati sembrano tali che o si dica: È lecito, o almeno si dica: Non consta, è dubbio. Nel dubbio, non si può accusare di peccato chi usa la pillola».

Sulle pagine di Avvenire si è espresso anche il vescovo Renato Marangoni, della diocesi di Belluno-Feltre che dal 2003 promuove la causa di canonizzazione di Papa Luciani. Marangoni sottolinea come la posizione aperta di Luciani sulla contraccezione derivi “da un ascolto attento del vissuto delle famiglie e dei drammi degli sposi di fronte alla questione di una paternità e maternità responsabile”. Lucani nel 1965 aveva detto: «Noi non possiamo assolutamente disinteressarcene. Se c’è anche una sola possibilità su mille, dobbiamo trovarla questa possibilità e vedere, se per caso, con l’aiuto dello Spirito Santo scopriamo qualcosa che finora ci è sfuggito».

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