Le Chiese locali che dialogano con loro

Torino, Pescara, Matera, Bolzano-Bressanone: sono ormai numerose le diocesi in cui sono avviate esperienze di condivisione con omosessuali credenti e non, come si è visto al recente convegno nazionale CEI a Torino. Fgra le iniziative più recenti quella della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla dove il vescovo Massimo Camisasca è intervenuto recentemente ad una veglia di preghiera con i “fratelli” omosessuali, per sviluppare un dialogo: “Non sono qui per una sigla, Lgbt, che non mi appartiene. Neppure per un aggettivo, gay. Sono qui per un sostantivo: persona. Voi siete delle persone. Il vescovo vuole solo aiutare le persone, tutte le persone, di qualunque colore della pelle, di qualunque etnia, di qualunque lingua, di qualunque orientamento sessuale. Desidero anche parlare con coloro che non credono o non credono più, la cui fede è tormentata dal dubbio, dall’incertezza, dal rancore. Il vescovo deve creare dei ponti, ponti tra l’uomo e Dio, tra l’uomo e Cristo”.

Ha poi svolto la propria riflessione osservando fra l’altro: “Ogni forma di amore esige una distanza. Con questo voglio intendere ciò che ho detto all’inizio: ogni forma di amore porta dentro di sé una croce, la necessità di non fare dell’altro un oggetto a nostra disposizione. Per questo, nella dichiarazione con cui ho reso pubblica la mia partecipazione a questa veglia, ho parlato di castità. So benissimo che essa non è più di moda e forse risulta ai più una parola incomprensibile, che suona di tempi passati, forse anche per colpa di noi uomini di Chiesa. In realtà, se ci pensiamo, dobbiamo ringraziare chi ci aiuta a non guardare all’esercizio della sessualità come una strada per appropriarci dell’altro. Questa è la ragione per cui, essendo i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso preclusi alla nascita di una nuova vita, la Chiesa considera tali rapporti disordinati (CCC 2357). Mi rendo conto di dire una parola difficile, forse dura. Sarei serio con voi se non la dicessi? Vi nasconderei quello che è il mio profondo convincimento. Siete chiamati, se siete credenti, a realizzare la volontà di Dio nella vostra vita, sapendo che Dio non chiede a nessuno cose impossibili e che egli guarda nel profondo del nostro cuore, valorizzando anche ogni piccolo passo verso di lui”.

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