“Siamo di fronte a un gioco al ribasso”

Non occorrono altre leggi come quelle appena approvate, dice

In Trentino lo scorso anno sono stati 144 gli episodi di predazione da parte degli orsi al patrimonio zootecnico e la Provincia ha rimborsato gli allevatori con 83mila euro. Il lupo ha invece “predato” 49 volte e il relativo indennizzo è stato di 47mila euro.

Sul territorio regionale si stima scorrazzino tra i 50 e i 60 orsi (da Salorno in su prevalentemente maschi isolati) e cinque branchi di lupo (in Alto Adige singoli individui) equivalenti ad una trentina di capi.

Osvaldo Negra è il delegato del Wwf per il Trentino-Alto Adige, l’associazione ambientalista che, a livello nazionale, ha chiesto al governo di impugnare la legge approvata dal consiglio provinciale di Trento, ma anche da quello di Bolzano davanti alla Corte costituzionale.

“Quello che penso – attacca Negra – è che si sia arrivati a queste leggi per motivi elettorali in un gioco al ribasso capeggiato dalla Lega in cui anche i partiti autonomisti hanno deciso di scegliere la soluzione più demagogica”.

Ci sono gli strumenti per gestire la situazione?

“Sì e sono consolidati. Basta pensare al Piemonte. Certo, comportano fatica e lavoro. E’ necessario che all’alpeggio ci sia la presenza del pastore, di cani da guardiania e di recinti elettrificati. Tutto ciò è favorito dalle norme vigenti. Non occorrono altre leggi come quelle appena approvate”.

Cosa prevede che “uscirà” dall’incontro tra il ministro Costa e l’assessore Dallapiccola?

“Mi piacerebbe tanto che il ministro mantenesse una levatura europea di approccio al problema invitando a mettere realmente in atto le misure di contenimento previste che, in altri contesti, nel giro di qualche anno, hanno dato i loro frutti”.

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