Consacrati testimoni d’infinito

Gli scienziati sono soliti ricordare come il porsi le domande giuste sia ciò che permette l'avanzare della ricerca.

Uno stiovrebbe essere assunto con risultati efficaci anche da altri. E se fossero i consacrati? Da qui parte Rino Cozza, religioso dei Giuseppini del Murialdo, di origine vicentina, una lunga permanenza a Trento (Casa di accoglienza Caritas e vicario episcopale per la vita consacrata).

Veniamo da un tempo in cui si pensava fossero le risposte a meritare attenzione, mentre oggi si si accorge sempre di più come sia necessario “privilegiare le domande”, è la tesi. A dire il vero si tratta di un compito affidato, ma ancora disatteso, ai religiosi già nel 2002 (nel documento “Ripartire da Cristo”).

Eppure, come afferma Bergoglio, siamo in un cambiamento d'epoca: non possiamo restare cristallizzati in modelli che non riescono più parlare agli uomini di oggi, in particolare ai giovani.

Ma quali dovrebbero essere allora le domande giuste da porsi oggi come consacrati? Cozza non ha dubbi: “i religiosi e le religiose sono capaci di riscaldare i cuori, il proprio e quello degli altri?”.

Cominciamo a riflettere e abbozzare qualche tentativo di risposta, ma ad alcune condizioni: oggi non si accetta più un ideale di perfezione “disincarnata” dove le emozioni non hanno spazio, una vita di relazioni all'insegna della mancanza di libertà, una scelta che ha il sapore della stagnazione, anticamera della morte.

“Il carattere di assolutezza della fede è proprio del Signore – scrive Dianich – non delle forme storiche nelle quali la Chiesa ne vive”.“Il carisma non si conserva in una bottiglia di acqua distillata!” dichiarava il papa all'udienza di CL. Cozza tira le conseguenze: la verità va facendosi nella storia, si realizza con essa. “Da dove ripartire per voltare pagina?” è un'altra domanda. Ritornando a Cristo: perché se ieri erano importanti le opere, oggi è la vita evangelica che può far presa. E, se andiamo a chiedere cosa ci si aspetta dai consacrati, la risposta è una sola: “che siano cristiani”.

Così conclude: “Non credo che i religiosi riusciranno a cambiare il mondo, credo però che il loro compito sia quello di illuminare un poco le notti oscure di tanti, offrire loro un supplemento d'ali, un pezzetto d'infinito”.

E chiamatelo poco.

Rino Cozza “Ritornare alle domande. La vita consacrata e il suo futuro” EDB 2018 € 10,00.

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