L’UCAI e la mistica

Reduce dall’impegnativa ricerca su Antonio Rosmini a dieci anni dalla beatificazione, la sezione trentina dell’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) ha da tempo intrapreso un percorso di conoscenza di alcune figure della grande mistica cristiana attraverso conferenze e incontri con esperienze claustrali e eremitiche contemporanee. Una prima esposizione delle opere emerse da tale percorso collettivo è allestita fino a venerdì 31 agosto nella chiesetta di Sant’Anna, a Borgo Valsugana, edificio voluto da Giovanna Maria della Croce.

Come muoversi nell’orizzonte del mistero, come ricorda il prete artista Marco Morelli, è da sempre problema per la filosofia, le scienze, la psicanalisi, le neuroscienze, le religioni. Le domande richiamate da Gauguin (da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo) hanno suscitato correnti mistiche in tutte grandi religioni del mondo, fondate sulla ricerca personale e sul contatto diretto col divino, sulla contemplazione della dimensione del sacro e della divinità, implicandone una sua esperienza diretta, al di là del pensiero logico-discorsivo. Per questo le correnti mistiche possono anche apparire anarchiche e spesso sono state contrastate, ma è anche vero che tutte le Chiese hanno eletto mistici come i massimi esempi della propria fede. Non c’è tema più vasto, mosso, ampio, complesso, che coinvolge anche l’ambito artistico, sia figurativo che astratto, come conferma la visita a questa mostra dell’UCAI, occasione per una riflessione sia laica che religiosa.

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