“Nessuno sia lasciato solo”

“Nessuno deve essere lasciato solo!” e “Prendiamoci cura gli uni degli altri!”: sono i due manifesti-appello presentati al termine della Marcia della Pace che sabato scorso ha visto in cammino, da Perugia ad Assisi, oltre 100 mila persone (tante anche dal Trentino – Alto Adige). Nel testo del primo manifesto si riconosce che “grandi incertezze, molta solitudine, molta insicurezza, molte paure, aumento delle povertà e delle disuguaglianze, perdita del lavoro e mancanza di prospettive stanno togliendo la pace a molte persone”. La risposta deve essere un secco no “all’individualismo e alla competizione” che impediscono “di rispondere ai bisogni fondamentali delle persone”. La consapevolezza è che “nessuno potrà farcela da solo”, ma che vanno cercate “assieme le soluzioni dei problemi”. La conclusione: “Prendiamoci cura di tutti, senza distinzioni, a cominciare dai più vulnerabili”.

Un invito analogo alla cura e alla solidarietà viene dai promotori della manifestazione che sabato 13 ottobre renderà visibili per le vie di Trento le contraddizioni e le inquietudini che agitano questo nostro tempo e che trovano sfogo nell’individuazione di facili capri espiatori, come possono esserlo le persone migranti. Confini vecchi e nuovi, inquinamento, il mare Mediterraneo che “diventa simbolo di divisione, luogo di morte”, e, ancora, esasperata concorrenza, povertà, precarietà, disperazione. E poi il riaffiorare di slogan “che volevamo fossero ormai appartenenti alla storia”. Qualche esempio? “Chiudiamo i porti”, “sporco ebreo”, “prima gli italiani”, “prima i trentini”, “prima noi”. “Fumogeni per nascondere le guerre di rapina contro l’umanità. La legge della giungla al posto dei diritti, l’odio al posto della solidarietà, la superiorità degli uni verso gli altri”, osservano il Centro sociale Bruno, il Collettivo Be-Brecht Movimento – C.UR.P.; il Coordinamento Studenti Medi Trento-Rovereto; i Lavoratori Adl Cobas Ricicla Trentino, che promuovono la manifestazione di sabato “contro razzismo e fascismo” (ma “la nostra non è una manifestazione elettorale”, precisano gli organizzatori). Un invito a tutta la cittadinanza a “uscire dai social, per entrare nel sociale”.

L’appuntamento è alle 16 in via Alfieri.

Tra le prime, adesioni, quelle di padre Alex Zanotelli (“Momento grave per l’Italia e l’Europa, minacciate dall’onda nera del razzismo e della xenofobia”), Vincenzo Passerini, Io sto con i migranti, Sindacato Di Base Multicategoriale, Coordinamento lavoro porfido, Collettivo Mamadou, Arcigay, Richiedenti Terra, Casa della Pace di Rovereto, I sentinelli di Trento, Yaku. Chi volesse farsi avanti, può segnalare la propria adesione al’indirizzo e-mail collettivo.be.brecht@gmail.com.

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