“Oltre l’accoglienza”, lettera aperta ai candidati

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“OLA – Oltre l’Accoglienza”, rete di singoli cittadini ed associazioni che si occupano di accoglienza alle persone in difficoltà, sia migranti che trentine, ha condiviso con realtà del volontariato e della solidarietà operanti in Trentino il seguente documento rivolto a tutti i candidati alle prossime elezioni provinciali.

Fra i temi di questa campagna elettorale c’è quello dell’accoglienza ai migranti. Tema importante su cui è bene confrontarsi con serenità e – a tal fine – ci rivolgiamo a tutte le forze politiche per proporre alcune considerazioni:

1. Quello delle migrazioni è un fenomeno con cui tutto il mondo deve misurarsi: non solo l’Italia e non solo il Trentino.Non siamo di fronte a un’invasione: nel mondo si calcola che i migranti in fuga da guerre, violenze, carestie, fame e catastrofi ambientali siano oltre 60 milioni.Di questi meno del 10% riguarda l’Europa.Non è neppure un fenomeno nuovo: tra fine ‘800 e metà ‘900 dalla sola Europa sono emigrati verso l’America 80 milioni di persone. 2. Farsi carico del fenomeno non è una questione di “buonismo”: l’accoglienza di richiedenti asilo è un obbligo del diritto internazionale e un dovere di umanità per chiunque.Il fenomeno migratorio non sarà di breve durata, per cui è necessario attrezzarsi e possibilmente trasformarlo in un’opportunità. Nessuno ha la ricetta perfetta, ma sicuramente non è possibile ignorare la questione o ridurla a un semplice problema di ordine pubblico. Men che meno pensare alla chiusura delle frontiere: storicamente – sopratutto nel lungo periodo – non ha mai funzionato. E’ necessario invece convivere con i cambiamenti portati dalla globalizzazione.

3. Nonostante i disagi che crea la convivenza con persone provenienti da culture diverse (anche i nostri nonni emigrati sono stati visti spesso con ostilità), la paura che prende molte persone – pur comprensibile – non è razionalmente giustificata: dalle statistiche non risulta un aumento della criminalità, anche se certi fatti di cronaca, spesso gonfiati ad arte, possono spaventare.

4. Il problema è invece governare il fenomeno, cominciando dalla conoscenza dei termini e dal superamento della confusione diffusa: richiedenti asilo, rifugiati, titolari di protezione internazionale si riferiscono a situazioni previste e tutelate dal diritto internazionale, che va rispettato e preservato per il bene di tutti.Va poi ricordato che oltre ai “profughi”, in Italia vivono e lavorano quasi 5 milioni di persone di cittadinanza straniera (meno del 9% della popolazione italiana, per altro in maggioranza donne, di origine europea, e religione cristiana) che contribuiscono al benessere e al miglioramento della nostra società, dimostrando quotidianamente di essere più un’opportunità che un problema per l’intera comunità. Di loro troppo spesso ci si dimentica, assimilati ormai nel bene e nel male ai “temibili” richiedenti asilo.

5. Il Trentino ha già affrontato negli ultimi anni molti aspetti della questione, talvolta con esiti positivi, talvolta meno. Nei prossimi anni l’intera tematica andrà affrontata in maniera ulteriormente incisiva e globale: la qualità della vita di una società si misura anche dall’atteggiamento verso tutte le persone, qualsiasi siano le loro condizioni di partenza o la loro provenienza geografica.

Per questo su questi temi chiediamo a tutte le forze politiche un impegno per la prossima legislatura e a tal fine proponiamo l’avvio di un confronto approfondito che porti a definire o consolidare progetti di accoglienza basati, in primo luogo, sul senso di solidarietà che ha sempre caratterizzato il Trentino. Un’accoglienza diffusa sul territorio – così come già avviata – che eviti ghetti e coinvolga più soggetti possibili: dalle istituzioni – sia pubbliche che private – alle associazioni, dal mondo del volontariato alle categorie economiche, fino alla cittadinanza nel suo insieme. Un’accoglienza che individui opportunità di alloggio dignitoso, magari attraverso il recupero edilizio o forme innovative di co-abitazione; opportunità formative sia per chi giunge fino a noi, sia per i cittadini che si devono confrontare con nuove culture e nuovi approcci; forme di occupazioni socialmente utili, che impieghino proficuamente competenze e abilità spesso complementari alle nostre.

Si tratta in conclusione di immaginare un sistema che tenga insieme in modo positivo i doveri di accoglienza, il senso di solidarietà caratteristico della nostra terra e un ritorno sociale ed economico per il Trentino stesso.

La diversità può essere un elemento di forza: obbliga a confrontarsi con l’esterno e crea opportunità nuove. Il Trentino, per la sua storia e la sua tradizione, può e deve contribuire a mitigare gli effetti delle crisi umanitarie ed economiche causate da uno sviluppo basato su troppe disuguaglianze.

OLA – Rete Oltre l’Accoglienza

Aderiscono all’appello:

Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani)

Agesci Trentino Alto Adige

Associazione Oratorio S. Antonio

Associazione AMA

Associazione Amici dei senzatetto

Associazione Nadir

Associazione Quilombo (gruppo Trentino di Operazione Colomba)

Associazione Rastel

Atas (Associazione Trentina Accoglienza Stranieri)

Centro Astalli

Circolo culturale L’Allergia

Cngei Trentino Alto Adige

Comitato delle associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto

Comitato non laviamocene le mani

Comitato Ass. ” Amici Di Villa S.Ignazio “

Comunità Islamica.Trento

Cooperativa Mandacarù

Coordinamento delle Associazioni della Vallagarina per l’Africa – CAVA

FM Impresa Sociale

Fondazione Famiglia Materna

Gioco degli Specchi

Gruppo Cultura binaria

Gruppi Emergency Trentino Alto Adige

Gruppo immigrazione e salute del Trentino Gr.I.S

Non una di meno

Rete Radie Resch

Trentinoarcobaleno

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