L’AC rilegge la sua storia

E’ un inedito e stimolante affondo nel passato del cattolicesimo trentino e italiano il ciclo “Vivere l’oggi dentro la storia“ che l’Azione Cattolica ha promosso nel 120° anniversario “trentino” raccontato per immagini anche in un interessante mostra allestita presso il Vigilianum.

Giovedì scorso i significati teologici ed ecclesiali dell’attingere ad una tradizione comune sono stati approfonditi dal teologo Leonardo Paris, docente presso l’ITA e l’ISSR Romano Guardini, che ha osservato come lo stesso Gesù Cristo sia inserito in una tradizione, quella ebraica, che è consolidata e plurale. Per noi contemporanei la tradizione è meno plurale ed è rappresentata non da un libro ma da una persona vivente, che diventa vivente in noi Gesù Cristo. “Fra tutti gli strumenti della tradizione che abbiamo a disposizione – ha osservato Paris – dobbiamo avere chiaro cosa ci aiuta e cosa invece ci allontana dal trasmettere/tradurre con la nostra vita Cristo. Perché siamo responsabili e chiamati, verso gli altri e verso il futuro, a tenere viva la fiamma che è Gesù, mettendoci noi l’aria perché continui a dare luce e calore, affrontando la fatica e la pazienza del passare attraverso la concretezza della carne di Cristo e della nostra”.

E’ stato poi lo storico Ernesto Preziosi, referente dell’Area Cultura dell’AC nazionale, a ripercorrerne la genesi nel 1867 a Bologna, ad opera di alcuni giovani, per l’ispirazione di Mario Fani di Viterbo e la guida di Giovanni Acquaderni, sul quale Preziosi ha scritto una interessante biografia. SI tratta di pionieri che – in un periodo in cui ai cattolici era formalmente interdetta la partecipazione politica – scelsero di impegnarsi nella educazione religiosa e culturale e nella fedeltà al Papa e alla Chiesa. La storia di Ac è quindi storia di formazione, di educazione e di testimonianza, grazie a tanti uomini e donne (tra cui Preziosi ricorda in particolare Giuseppe Toniolo, Armida Barelli e Vittorio Bachelet) che sono vissuti nella Chiesa, per la Chiesa, con la Chiesa.Qual è il nucleo carismatico che si è trasmesso fino ad oggi e che ancora ne determina il senso? La centralità dell’evangelizzazione missionaria, che dall’Evangelii nuntiandi di Paolo VI ha condotto all’Evangelii gaudium di Papa Francesco. E l’Azione cattolica si propone di realizzarla come risposta di una chiamata vocazionale ascoltata e vissuta all’interno di un’associazione, insieme, rispondendo con la propria vita.

Ultimo appuntamento al polo culturale Vigilianum giovedì 25 ottobre alle 17.30 con lo storico prof. Severino Vareschi che approfondirà le vicende trentine dell’AC, “storia di apostolato e di cultura”.

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