“Sarò un ponte di fraternità”

“Con serenità, attesa, preoccupazione e speranza” il padre comboniano Mariano Prandi si prepara a tornare in missione in Repubblica Democratica del Congo con il desiderio di “capire sempre di più le culture africane” e “aiutare la gente ad essere sempre più responsabile e protagonista delle varie opere di evangelizzazione, promozione umana e sviluppo che cercheremo di portare avanti”. Nello stile di san Daniele Comboni: salvare l’Africa con l’Africa.

Dopo 11 anni in Repubblica Centrafricana e 14 anni in Repubblica Democratica del Congo, nel 2011 un problema di salute lo aveva costretto a rientrare in Italia e da allora ha vissuto nella comunità comboniana di Trento. Negli ultimi anni si è speso nel servizio di animazione missionaria nelle parrocchie della Diocesi e nella formazione dei Gruppi missionari parrocchiali e decanali, in stretta collaborazione con il Centro Missionario. Dal gennaio 2017 è stato rettore della Chiesa della SS. Trinità a Trento: “Così – scrive – ho incontrato tante persone, adulte, anziane e giovani che venivano per la Messa, le confessioni e la direzione spirituale. Ho avuto la gioia di battezzare due bambine, figlie di immigrati. Un parroco mi ha chiesto di preparare al matrimonio cristiano anche una coppia mista, composta cioè, da una donna italiana e un uomo africano”.

Così p. Mariano Prandi ha cercato di vivere la sua vocazione missionaria anche qui, in Italia e in Trentino, dove “tante persone si sono allontanate dalla Chiesa”, e dove lui stesso riconosce una certa diffidenza nei confronti degli immigrati: “Alcuni italiani sono razzisti ma sono convinto che non sono tanti. Lo sono perché non hanno capito la diversità e la bellezza delle culture di questo mondo”.

Ma il richiamo dell’Africa, il desiderio di rimettersi in gioco per “avvertire il respiro di questo mondo”, era troppo forte. “Mi ritrovo a riflettere e a pregare – scrive p. Prandi in una lettera di saluto a parenti e amici – per conoscere sempre meglio il cuore di Dio in questo momento storico che noi viviamo in Italia e in Europa. E poi sento che devo comunicare il fuoco dell’amore ai fratelli e sorelle dell’Africa”. In sintonia con questo ottobre missionario che invita a riscoprire l’energia giovane del Vangelo, p. Prandi sente la spinta a “intrecciare relazioni più giuste e più vere” specialmente con “i poveri o coloro che sono nello scoraggiamento e magari anche nell’indifferenza per tutto ciò che accade nella società e nel mondo”. Come testimone della “chiesa in uscita” di Papa Francesco, “che ci stimola ad uscire dal nostro egoismo e dalla nostra chiusura mentale”.

P. Prandi partirà il prossimo 8 novembre verso la comunità comboniana di Kisangani e lavorerà nella parrocchia di S. Maria, Regina dei Martiri: “Cercherò di essere un ponte di amicizia e di fraternità tra di voi e la gente della mia missione in Congo. Pregate per me e cercate di mantenere viva la vostra fede e testimonianza missionaria in Italia”.

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