L’uomo forte: una tentazione attuale

Kompatscher: “Il progetto europeo ci ha portato 70 anni di pace, sicurezza e benessere”

Innsbruck – Giornate di riflessione nel capoluogo nordtirolese lo scorso fine settimana, nel centenario della fine della Prima guerra mondiale, alla presenza dei presidenti Arno Kompatscher e Günther Platter e del rappresentante del Trentino Giuseppe Zorzi.

“L’imperialismo e il nazionalismo – ha detto il presidente altoatesino il 2 novembre – hanno causato la Prima guerra mondiale con 17 milioni di vittime, dolori inenarrabili e distruzione senza fine. È stata la guerra la cui fine ha significato lo smembramento del Tirolo e lo spostamento del confine italiano al Brennero. Solo dopo l’esperienza del fascismo e del nazionalsocialismo, di una nuova guerra mondiale e dell’Olocausto, l’Europa ha appreso la giusta lezione e trovato la strada per una collaborazione proficua”.

“Il progetto europeo – ha continuato Kompatscher – ci ha portato 70 anni di pace, sicurezza e benessere. Oggi dobbiamo però prendere atto con grande preoccupazione che sfide come le migrazioni, la globalizzazione e la digitalizzazione rendono insicure molte persone e le hanno rese più inclini a cercare soluzioni semplici ai propri problemi”. Concretamente: “Il fascino di una guida forte in seno a uno Stato forte, che porti avanti unicamente gli interessi della propria nazione, sta diventando sempre più vivo. Un secolo dopo la fine della Prima guerra mondiale sappiamo che è stato esattamente un approccio di questo tipo a provocare la più grave catastrofe del ventesimo secolo, portandoci a lottare con ancora maggiore determinazione contro il nazionalismo e per un’Europa unita”. “Una cosa credo sia molto chiara: l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino rappresenta la reale possibilità di superare i confini e di dare vita a una piccola Europa all’interno dell’Europa” ha concluso il presidente altoatesino.

La manifestazione è stata inaugurata il 2 novembre dal Landeshauptmann del Tirolo Günther Platter nell’ambito di una festa commemorativa con musica dell’Euregio, testimonianze storiche dell’epoca, una preghiera comune per la pace e una conferenza scientifica sulla Prima guerra mondiale tenuta dalla storica Gunda Barth-Scalmani dell’Università di Innsbruck.

Il 3 novembre è seguito il congresso sulle prospettive del domani intitolato “Riflessioni sul futuro”, inaugurato dai tre rappresentanti dell’Euregio. Si sono susseguite le conferenze di Michael Gehler, storico dell’Università di Hildesheim, e della giornalista della Süddeutsche Zeitung Alexandra Föderl-Schmid. Nel pomeriggio gruppi di lavoro ad hoc hanno approfondito sei tematiche: “Tradizione e apertura della società”, “Bene proprio e bene comune”, “Autonomia e cooperazione”, “Sviluppo e risorse naturali limitate”, “Connessione globale in rete e incontro analogico”, “Libertà di movimento e congestione del traffico”. Domenica 4 novembre la manifestazione si è conclusa con lo scambio fra le buone pratiche dei Comuni del Tirolo. La fine della Grande Guerra, il 4 novembre di cento anni fa, è per l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino un’occasione per ritrovarsi su una base storica comune per guardare al futuro e per affrontarne insieme le sfide.

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