Rete disarmo: basta guerra e distruzione in Yemen

Le associazioni della Rete disarmo rivolgono un nuovo appello al Parlamento italiano affinché prenda una posizione chiara e netta contro le violazioni dei diritti umani in corso nel conflitto in Yemen.

“La catastrofica situazione della popolazione civile in Yemen – si legge nel comunicato stampa –, è recentemente e prepotentemente tornata sotto gli occhi dell’opinione pubblica anche italiana. Bombardamenti indiscriminati su strutture civili, quali scuole, ospedali, strade e porti ha portato il paese ad avere 17,8 milioni di persone in stato di insicurezza alimentare ponendo il paese alle soglie della peggiore carestia degli ultimi 100 anni“.

A “risvegliare” le coscienze, la notizia circolata su diversi quotidiani nazionali della morte di una bambina divenuta, suo malgrado, simbolo e icona delle sofferenze degli yemeniti.

Anche il Parlamento italiano negli ultimi giorni è ritornato ad occuparsi (dopo i dibattiti richiesti e promossi dalla Rete disarmo nel 2017) di questa drammatica situazione, in particolare con un’audizione di esponenti della società civile in seno alla Commissione Esteri della Camera che è diventata occasione di stimolo alla presentazione di testi parlamentari. Una delegazione della Rete italiana per il Disarmo si è incontrata a Roma con la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, sottolineando la necessità di mettere fine alle esportazioni italiane di armamenti, prime fra tutte quelle dirette alla Coalizione a guida Saudita che sta intervenendo militarmente nel conflitto sanguinoso in Yemen; la ministra Trenta ha fatto presente come non sia semplice rimodulare o addirittura cancellare programmi di acquisizione che hanno valenza e respiro pluriennale, ma Rete Disarmo ha chiesto un cambio di direzione e scelte coraggiose.

Al Parlamento le associazioni della Rete Disarmo chiedono di prendere rapidamente una posizione netta ed esplicita per sollecitare il Governo italiano ad attivare iniziative concrete per la risoluzione diplomatica e multilaterale del conflitto in Yemen, ad aumentare e finanziare il Fondo di intervento per gli aiuti umanitari, in soccorso alla popolazione civile yemenita, a imporre – in linea con le risoluzioni del Parlamento europeo del 4 ottobre e 25 ottobre 2018 e nel rispetto della normativa nazionale (legge 185/90), del Trattato internazionale sul commercio di armamenti e della Posizione Comune dell’Unione europea sull’export di armamenti – un embargo immediato sulle armi e la sospensione delle attuali licenze di esportazione di armi a tutte le parti nel conflitto dello Yemen, ad attivare e finanziare il fondo per la riconversione dell’industria militare previsto nella stessa legge 185/90, a intraprendere iniziative verso le parti in conflitto (in particolare la Coalizione guidata dall’Arabia Saudita) affinché siano rigorosamente rispettati i divieti di bombardamento di ospedali e scuole.

Le organizzazioni firmatarie di questa presa di posizione – Amnesty International Italia, Fondazione Finanza Etica, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Save the Children Italia – rilanceranno queste richieste in una iniziativa pubblica comune giovedì 22 novembre a Roma.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina