Violenza sulle donne, la responsabilità delle religioni

La Comunità S. Francesco Saverio di Trento ha avviato un percorso di riflessione sul tema del femminicidio e della violenza di genere, interrogandosi non solo su come ogni persona possa sentirsi coinvolta e su cosa ciascuno possa fare individualmente, ma anche su come Comunità e come comunità cristiana più ampia si possa intervenire.

Uno degli interrogativi ai quali si vuole provare a dare risposta è quanto la religione e le religioni abbiano influito sulla formazione della cultura e su quanto come comunità e come Chiesa in generale si possa fare per avviare un cambio di mentalità verso una completa parità e una collaborazione tra i generi, uscendo da ogni idea di dominio, possesso o conflittualità sterile.

A questo scopo, la Comunità S. Francesco Saverio di Trento e la Casa delle Donne di Rovereto promuovono venerdì 23 novembre alle 20.30 nelle sale dell'oratorio di S. Antonio in via S. Antonio a Trento alla presentazione del libro “Non solo reato, anche peccato. Religioni e violenza sulle donne”, edito da Effatà. Ne discuteranno l’autrice Paola Cavallari, fondatrice dell’Osservatorio Interreligioso sulla Violenza contro le Donne, e Nibras Breigheche, teologa musulmana, che fa parte dello stesso Osservatorio.

L’Osservatorio Interreligioso sulla Violenza contro le Donne (Oivd), promosso nell’ambito del SAE (Segretariato attività ecumeniche) da Paola Cavallari, vuole favorire il dialogo interreligioso e interculturale in generale ed in particolare sul tema delle violenze sulle donne, costituire un luogo di presa di parola per donne, essere uno stimolo affinché si raggiunga una reciprocità tra i sessi nelle comunità di fede. La premessa è che le Chiese e altre Comunità religiose “non sono state estranee alla formulazione di idee, concetti e pratiche (liturgiche ma non solo) che sanciscono l’ineguaglianza tra i sessi fondata sul predomino valoriale del maschile”.

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