Marcialonga, a tutti i costi

Nata dall'entusiasmo di un manipolo di sognatori è diventata un evento irrinunciabile per le valli di Fiemme e Fassa. Che, ora, si trova a dover fare i conti con il cambiamento climatico. La nostra intervista ad Angelo Corradini

Angelo Corradini è l'uomo dei grandi eventi. Da più di trent'anni è impegnato nell'organizzazione di appuntamenti sportivi: dai tre Campionati del Mondo e oltre 200 gare di Coppa del Mondo è passato, nel 1980, alla Marcialonga ricoprendo prima l'incarico di segretario generale e dal 2013 quello di presidente. Dal 2002 al 2016 è presidente della Worldloppet Ski Federation e dal 2012 presidente del Comitato Internazionale FIS gare internazionali di lunga distanza.

Corradini, anche quest'anno avete vinto la sfida, anzi una doppia sfida, contro le avversità del meteo…

“Certo! Dalla scorsa settimana la pista della Marcialonga è perfettamente agibile agli sciatori su tutti i 70 chilometri, salvo gli attraversamenti nei paesi”.

Quest'anno il tempo è stato particolarmente inclemente, inverno senza neve e il ciclone Vaia ha sferzato le valli di Fiemme e Fassa. L'Avisio, in diversi tratti, ha cancellato il tracciato. Ma ora la pista è realtà.

“Nei giorni successivi all'alluvione ho detto a caldo che la Marcialonga si farà. Poi, dopo qualche sopralluogo, mi sono messo le mani nei capelli. Invece ci siamo organizzati, c'è stato un grande aiuto da parte di tutti quindi la gara si farà regolarmente. I lavori più impegnativi sono stati quelli a valle della frazione di Forno dove abbiamo provveduto a una variazione di tracciato e la ricostruzione, da parte della Provincia, del ponte che attraversa l'Avisio in località Cascata e un poderoso intervento a monte del ponte per il Passo Manghen. Siamo sempre in attesa di una nevicata che farebbe vedere le valli di Fiemme e Fassa vestite a festa però lì non possiamo intervenire”.

In passato, negli anni 1975, 1989 e 1990, la gara non si è disputata a causa della mancanza di neve mentre in molte altre edizioni il percorso è stato accorciato. Come mai il Comitato ha scelto la produzione di neve programmata e successivo intenso lavoro di preparazione del tracciato?

“In quegli anni la produzione di neve era decisamente agli albori, ora è una certezza. Da evento nato sull'entusiasmo di un manipolo di sognatori, la Marcialonga è diventata un patrimonio importante per il Trentino e ha fatto crescere dal punto di vista turistico, economico, mediatico e culturale le valli di Fiemme e Fassa. La Marcialonga porta nelle nostre valli un fatturato di circa nove milioni di euro ogni anno. Sotto il profilo mediatico è un’opportunità visto che viene trasmessa in diretta per quasi quattro ore da almeno 18 reti televisive in Europa. Si comprende quindi perché non possiamo cancellare l'evento e tanto meno cambiare data”.

Come è strutturata la Marcialonga?

“Fiscalmente Marcialonga è una Società Cooperativa con quattro propri dipendenti fissi che coordinano il lavoro di circa 1.400 indispensabili volontari. La società ha un giro d’affari di circa 1,2 milioni di euro necessari per coprire le spese organizzative correnti e quelle straordinarie dell’innevamento programmato. I ricavi derivano da quote di iscrizione per il 52%, da sponsorizzazioni per il 35 %, e da contributi pubblici (PAT e Comuni) per il restante 13 %. In aggiunta alle spese dirette vi sono anche quelle dell'impegno organizzativo dei Comuni di Fiemme e Fassa senza i quali nulla sarebbe possibile”.

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