FAI Libera tutti

Nella 27^ edizione delle Giornate di Primavera, sabato e domenica, l'omaggio al grande architetto trentino Adalberto Libera con le visite alle scuole “Sanzio” e al Palazzo della Regione

Dal territorio alla città. La ventisettesima edizione delle Giornate FAI di Primavera, sabato 23 e domenica 24 marzo, avrò quest’anno come teatro Trento, omaggiando uno dei più grandi architetti del Novecento, Adalberto Libera, trentino di Villa Lagarina (1903-1963) che proprio nel capoluogo progettò due edifici che saranno aperti e visitabili grazie alle visite guidate: nel rione di San Martino le scuole “Raffaello Sanzio” (1934) e il Palazzo della Regione (1965); Libera aveva avviato la costruzione dell'opera, conclusa, dopo la sua morte, nel 1965 dall’architetto Ezio Miorelli.

Sempre a Trento, il FAI ricorderà anche il pittore Gino Pancheri, autore di un grande ciclo murale all’interno delle “Sanzio” (1935) dedicato alla vita scolastica. A Pancheri, morto a trentott’anni per le ferite riportate nel bombardamento aereo su Trento del 2 settembre 1943, si deve anche la decorazione di due pareti nel Palazzo INAIL di via Gazzoletti con scene che raffigurano il lavoro nelle officine e nei campi. Si tratta di opere poco conosciute, solo recentemente liberate dall’intonaco che le copriva e che, grazie alle Giornate di primavera, si potranno ammirare in tutta la loro potenza espressiva.

“Libera, negli anni Trenta, realizza un edificio incredibile, una scuola luminosa, piena di sole, all'avanguardia portando libertà e riscatto in un rione urbano fra i più degradati. E, nella mattinata di sabato saranno proprio quelli che la frequentano ogni giorno, gli studenti, a raccontare la 'loro' scuola in un incontro aperto al pubblico”, ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione Leonardo Debiasi, da gennaio capo delegazione di Trento. Il titolo dell'iniziativa, “Trento LIBERA”, ha aggiunto Debiasi, vuole essere appunto omaggio a un'idea di architettura civile ma anche all’arte di Libera che espresse un’idea di libertà del Trentino nel secondo Dopoguerra, nella stagione dell’Autonomia regionale e della tutela del lavoro e della sua dignità, fondamento della nuova Italia democratica.

“Vogliamo aumentare le giornate di apertura di questo palazzo”, ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher che, nell'occasione, ha fatto gli “onori” di casa in Sala Rosa. “Questa non è solo la culla dell'autonomia, ma anche una struttura di grande pregio e valore artistico, che vogliamo far conoscere meglio ai trentini”, ha aggiunto lasciando a Giovanna Degli Avancini che ha sottolineato come “la missione del FAI è quella di educare e che la attività dell'associazione non si limita alle Giornate di Primavera ma prosegue, grazie all'instancabile lavoro dei volontari, tutto l'anno”. Evidenziando la costante attenzione al territorio, la presidente regionale del FAI ha parlato anche del “Progetto Alpe”, al centro del 23° Convegno Nazionale, tenutosi a Brescia lo scorso febbraio. Attraverso questa iniziativa – ha anticipato Degli Avancini – il FAI lancia il primo progetto organico di restauro, valorizzazione e gestione di beni nell’Italia delle terre alte, sopra i mille metri, e delle aree interne dalle Alpi agli Appennini. “Una sfida – ha concluso la presidente regionale – per il recupero e la tutela di uno splendido pezzo di Italia che, purtroppo, sta morendo”.

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