San Colombano riapre

Anche sotto la pioggia domenica pomeriggio i fedeli sono saliti all’eremo sulle forre del Leno

La piovosa e ventosa giornata di domenica non ha fermato i fedelissimi dell’eremo di San Colombano che non hanno voluto mancare alla Messa pomeridiana che segna la riapertura del luogo sacro dopo la pausa invernale. Sotto la pioggia hanno intrapreso la salita dei 102 gradini ricavati nella pietra che conducono a quest’originalissima costruzione eremitica che ricorda il santuario della Madonna di Spiazzi di Monte Baldo (Verona) e l’eremo di San Gottardo sopra Mezzocorona.

Si tratta di un “nido d’aquila” , come lo definisce Alberto Folgheraiter, nel libro sui “Custodi del silenzio”, in cui ripercorre le vicende di una costruzione ardita, scavata nella roccia, posteriore al Mille, ed di una devozione al “San Colomban” che non si è mai fermata nel tempo.

Il santo monaco irlandese trasferitosi in Italia e morto nel 615 annovera una quarantina di chiese parrocchiali in Italia e la sua fama fa ormai parte della tradizione religiosa della Vallarsa e del Roveretano. Una devozione attuale sostenuta dagli “Amici di San Colombano”, un gruppo di volontari che da tempo si curano della manutenzione dell’edificio e dell’animazione liturgica nelle domeniche dalla primavera all’estate. D’intesa con il vicario della zona pastorale don Sergio Nicolli, aprono la domenica pomeriggio (e i festivi) dalle 14.30 alle 18, garantendo un accompagnamento dei visitatori.

Per la Messa di apertura della stagione, essendo impegnato don Nicolli nella Missione al popolo (vedi pagina Vallagarina), è stato don Armando Alessandrini a presiedere la celebrazione della Santa Messa davanti ad una raccolta comunità di fedeli: nell’omelia dai richiami pasquali non è mancato un riferimento all’esempio di San Colombano e di quanti ne hanno seguito l’itinerario di fede.

Al termine i volontari hanno offerto il consueto rinfresco, cogliendo anche l’occasione per segnalare una richiesta di disponibilità: per poter garantire anche una maggior apertura dell’eremo si cercano volontari che possano affiancare quanti continuano a curare la chiesa e il sentiero di accesso.

L’appuntamento di domenica per la riapertura dell’eremo è stato solennizzato dalla presenza del coro parrocchiale di Trambilleno che ha accompagna la celebrazione eucaristica.

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