“Giovani nel cuore”

Il locale gruppo anziani ha invitato oltre 200 soci di Vattaro, Vigolo Vattaro, Valsorda, Piedicastello, Calceranica e Caldonazzo a una giornata di preghiera e socializzazione al Feles]

[Il vescovo Lauro ha incentrato l’omelia sull’importanza di lasciare testimonianze gioiose della vita trascorsa, proprio adesso che “consumiamo tutto sulla fretta del presente”

La recita del Rosario, le Litanie dei santi e la preghiera alla Madonna del Feles, hanno fatto da prologo alla Messa celebrata dall’arcivescovo Lauro Tisi affiancato dal parroco don Giorgio Gabos, nel pomeriggio di giovedì 30 maggio, al Santuario.

Liturgia anticipata dal saluto di benvenuto a monsignor Tisi e agli oltre 200 soci dei Circoli di Vattaro, Vigolo Vattaro, Valsorda, Piedicastello, Calceranica e Caldonazzo, invitati dal Gruppo anziani di Bosentino. “Questo è un momento di preghiera e socializzazione fra gli amici di questi Circoli, anziani sì, ma giovani nel cuore”, ha detto la presidente Rosana Andreatta, ricordando l'importanza di questo incontro, quasi decennale.

Anche don Giorgio si è associato dando il benvenuto al vescovo e ringraziando il gruppo organizzatore che molto si è dato da fare nell’installare il grande tendone nel piazzale antistante il santuario e nel preparare il cibo. Nel suo discorso di benvenuto ha anche parlato del quadro dei Santi Martiri Anauniesi posizionato in bella vista davanti all’addobbato altare, che l’Unità pastorale della Vigolana “S. Paolina” aveva ricevuto il giorno precedente, a Sanzeno, nella celebrazione riservata all’ex decanato di Mattarello, presieduta sempre dall’arcivescovo Tisi.

Dopo aver risposto al saluto, il vescovo ha ricordato che, quando era vicario parrocchiale a Levico Terme – era il 1988, il suo unico anno in parrocchia – era giunto al santuario del Feles in pellegrinaggio con un buon numero di fedeli, insieme al vescovo Fernando del Mozambico. Ha poi raggiunto ancora questo luogo riservato alla preghiera personale, una struttura che quest’anno compie 290 anni dalla sua costruzione, avvenuta nel 1729.

Mons. Tisi ha incentrato l’omelia sull’importanza di lasciare testimonianze gioiose della vita trascorsa, proprio adesso che “consumiamo tutto sulla fretta del presente”. Ha aggiunto ancora il vescovo: “Quando sulla porta delle case si lasciavano le chiavi appese, quando c’era la provvidenza, la rettitudine, quando un lavoratore si distingueva dal fannullone, sembrava un mondo così brutto? Ma Dio c’era. Voi cercate di diventare memori di quel mondo, evitando di raccontarlo con asprezza e critica ma cercando di citarlo attraverso i suoi tanti lati positivi che si definiscono in vita più serena, più bella, fatta di onestà, moralità e anche di umorismo. È la vita bella di Gesù di Nazareth”.

Poi si è fatto una domanda: “Cosa abbiamo ottenuto a mandare via Dio?”, ed ha ricordato cosa gli diceva il suo amato parroco di Levico don Mario Baldessari: “Vedrai Lauro dove andremo a finire senza Dio. Ed è stato buon profeta”.

Beatrice Pasqualini, la tesoriera e non solo del Gruppo anziani e pensionati di Bosentino, ha letto la preghiera dell’anziano. In chiusura la corale Madonna del Feles che ha accompagnato la celebrazione sotto la guida del maestro Ivo Baruchelli, ha intonato il canto mariano “Madonna Nera”, coinvolgendo tutti i presenti.

Mentre il vescovo stringeva la mano ai convenuti, tavolo per tavolo, iniziava la seconda parte dell'incontro, quella della socializzazione con la conoscenza del vicino e la degustazione, insieme, delle tante bontà servite. Dall’ottima minestra d’orzo allo smacafam, dal formaggio e salame al pane, tartine, dolci e alle diverse bevande. La perfetta macchina organizzativa ha funzionato anche questa volta. Per tutti l’arrivederci al prossimo anno.

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